Nonostante la pianta del mandorlo presenti sia fiori maschili che femminili, molte delle cultivar oggi coltivate sono autosterili, per cui risulta necessario inserire nell'impianto varietà impollinattrici per garantire una buona messa a frutto. Esistono tuttavia anche varietà selezionate di recente che sono autofertili, in grado perciò di dare buone fruttificazione anche senza la presenza di impollinatori.
Recentemente l'Agricultural Research Service (Ars) ha sviluppato nuove varietà di mandorlo autofecondante in grado di produrre un'abbondante produzione, senza che sia necessaria l'impollinazione da parte degli insetti pronubi. Questa è una buona notizia per i produttori di mandorle che devono affrontare costi crescenti per l'impollinazione, soprattutto vista la carenza a livello nazionale delle api causata da Colony Collapse Disorder e altri fattori.
L'attività di ricerca sul mandorlo viene svolta da Craig Ledbetter, presso la Genetics Research Unit di Parlier in California. Ledbetter ed i suoi collaboratori hanno usato la varietà Tuono come genitore maschile (polline) ibridandolo in modo convenzionale con altre varietà di elevata diffusione nel territorio californiano. Le piante ottenute sono state poi utilizzate per prove di autofecondazione circondando i rami e la chioma con sacchetti di nylon allo scopo d'isolare i fiori e di garantire un'autoimpollinazione. Le piante che hanno dimostrato la capacità di autoimpollinarsi sono state poi utilizzate come genitori nelle generazioni successive allo scopo di creare varietà di mandorlo autoimpollinanti con elevata produzione e con caratteristiche organolettiche adeguate. I primi risultati sono stati ottenuti nel 1996, mentre dal 2008 sono in valutazione nuove varietà altamente promettenti: caratteristiche essenziali sono elevata produttività, medio vigore della pianta, frutto di bel colore, buona pezzatura, ottimo sapore ed elevato contenuto in olio.