Chi si fosse trovato a passare per le campagne di Rodano, piccolo comune alle porte di Milano, tra il 9 e il 12 giugno 2025, difficilmente avrebbe potuto ignorare un gruppo assai numeroso che, nel bel mezzo di un caldo e assolato campo di mais, con gazebi e ombrelli di fortuna, assisteva a quella che è stata a tutti gli effetti una gara tra robot agricoli.

 

Sì, proprio una gara tra robot agricoli e nello specifico, tra prototipi realizzati da studenti di università e scuole superiori provenienti da quasi tutta Europa che, in occasione della 22esima edizione del Field Robot Event (FRE), si sono dati appuntamento per la prima volta in Italia.

 

Il FRE è una competizione internazionale di tre giorni nata nel 2003 nei Paesi Bassi e organizzata annualmente con la collaborazione della tedesca DLG (Agritechnica) e, dal 2023, sponsorizzata dalla Fondazione Claas.

 

L'evento italiano si è svolto senza intoppi grazie alla sapiente organizzazione del Laboratorio di intelligenza artificiale e robotica (AIRLab) del Politecnico di Milano e, in particolare, dall'equipe multidisciplinare capitanata dal professore Matteo Matteucci, dagli ingegneri Giulio Fontana e Mirko Usuelli del PoliMi e dal professore Davide Facchinetti del Disaa dell'Università degli studi di Milano e con la collaborazione di Simone Mentasti, Gianluca Bardaro, Brando Mandelli, Tommaso Foglia ed Enrico Piazza.

 

15 i team in gara provenienti dal mondo universitario e oltre 130 le persone coinvolte al FRE 2025

15 i team in gara provenienti dal mondo universitario e oltre 130 le persone coinvolte al FRE 2025

(Fonte foto: AgroNotizie)

 

Una giornata insieme ai robot agricoli 

La prima giornata ufficiale di FRE (martedì 10 giugno) inizia molto presto, sono da poco passate le nove del mattino quando i "capitani" dei team in gara - 15 squadre provenienti da 9 diverse nazioni -  si incontrano per riassumere brevemente lo svolgimento della giornata e darsi appuntamento da lì ad un'ora al campo per l'inizio delle prove. 

 

Passeggiando per i campi base, disposti regolarmente sotto i porticati del cortile interno dell'Agriturismo da Pippo - la location rodanese che ospita l'evento - assistiamo alle ultime messe a punto. Gli studenti concentrati dietro gli schermi dei loro portatili e sui loro robot, ne ultimano l'assemblaggio. Alcuni si spostano già verso il campo con lo stesso spirito di una squadra che accompagna il proprio pugile verso il ring.

 

"I team lavorano ininterrottamente da ieri (giornata dedicata ai test ndr.) e alcuni non si sono fermati neppure per la notte. Hanno preso sul serio la competizione" ci racconta Mirko Usuelli, uno degli organizzatori. 

 

La tensione prima delle sfide: i team operano le ultime modifiche ai loro prototipi prima di scendere in campo

La tensione prima delle sfide: i team operano le ultime modifiche ai loro prototipi prima di scendere in campo

(Fonte foto: AgroNotizie)

 

C'è elettricità nell’aria e non solo perché i robot sono tutti a batterie ma perchè i gruppi sono concentrati e in attesa. Per alcuni è la prima esperienza, altri sono oramai "veterani".

 

Matteo Matteucci, coordinatore dell'evento, alleggerisce la tensione, dando il via ufficiale all'evento: "voglio ricordare che la competizione nasce per promuovere l'eccellenza tecnica e lo scambio di idee per il futuro della robotica agricola, ma anche per creare relazioni arricchenti e divertirsi. Quindi, andiamo a divertirci in campo".

 

La prima gara: navigazione autonoma

La prima gara è una prova di navigazione autonoma da gestire solo ed esclusivamente tramite sensori e senza l'uso di gps all'interno di un campo di mais. Qui, le file seminate volutamente storte fanno da tracciato per i robot che devono spostarsi nel campo seguendo un pattern predefinito, senza danneggiare le giovani piante.

 

L'area di gara è stata realizzata per testare a fondo le capacità di navigazione autonoma dei robot

L'area di gara è stata realizzata per testare a fondo le capacità di navigazione autonoma dei robot

(Fonte foto: AgroNotizie)

 

L'occhio vigile di una giuria composta da membri dello staff e da rappresentanti delle squadre in gara, esamina ogni cosa pronta ad assegnare punti e penalità in base al comportamento dei robot.

 

Su 15 robot in gara sono solo 3 quello che danno forfait rinunciando alla sfida. Gli altri, chi meglio, chi peggio, portano a termine la prova. 

 

Alcuni momenti della prima gara dedicata alla navigazione autonoma dei robot agricoli in un campo di mais

 

La seconda gara: riconoscimento delle fragole

Con la seconda gara, alla navigazione autonoma - ora con un tracciato più semplice - si aggiunge una nuova sfida (novità di questa edizione): il riconoscimento di piante di fragole posizionate all'interno del campo di mais, a simulare potenziali malerbe da rimuovere. I robot devono navigare tra le file, individuare le piante estranee e segnalarne la presenza con una luce o con un suono.

 

Un momento della seconda gara: il robot accende il suo fanale destro per segnalare la presenza delle fragole

Un momento della seconda gara: il robot accende il suo fanale destro per segnalare la presenza delle fragole

(Fonte foto: AgroNotizie)

 

I giorni successivi: le gare 3, 4 e 5

Le gare della seconda giornata cambiano location e focus, si passa al mondo dei frutteti. I robot devono trovare e riconoscere diversi tipi di frutta all'interno di un'area circoscritta di circa 100 metri quadri e, successivamente in serata, identificare alcuni funghi bioluminescenti "nascosti" all'interno dello stesso perimetro.

 

Il terzo ed ultimo giorno si da spazio alla creatività. I team possono scegliere liberamente come e dove far muovere i propri robot per aggiudicarsi il punteggio più alto da parte della giuria.

 

Curiosando tra i paddock: i 15 robot in gara 

 Il FRE 2025 con 15 team provenienti da Repubblica Ceca, Germania, Italia, Paesi Bassi, Norvegia, Polonia, Turchia, Slovenia e Regno Unito, ha visto il coinvolgimento di oltre 130 persone. Abbiamo curiosato tra i banchi delle varie squadre per carpire qualche informazione in più sui loro prototipi. Ecco una veloce panoramica sui robot in gara e come si sono comportati durante le prime due prove.

 

Dalla Polonia il team ROS-BOT-ROVER, un gruppo di studenti giovanissimi provenienti da un complesso di scuole agrarie superiori, presenta un prototipo molto compatto: solo 6,5 chilogrammi per 55watt di potenza e una sola telecamera più unsensore  LiDAR per la navigazione. Nelle prove non eccelle, ma ottiene buoni risultati e il riconoscimento dagli altri team per la giovane età della squadra.

 

ROS-BOT-ROVER - Complex of Agricultural Schools in Zarnowiec (Polonia)

ROS-BOT-ROVER - Complex of Agricultural Schools in Zarnowiec (Polonia)

(Fonte foto: AgroNotizie)

 

Dalla Germania arrivano ben 6 team. Il primo, Kamaro Engineering eV, porta in campo un robot dalle dimensioni medie circa 40 chilogrammi e 200 watt di potenza. Due sensori LiDAR, uno frontale e uno posteriore, assicurano la navigazione mentre una camera nella parte alta è utilizzata per il riconoscimento. Purtroppo, una falsa partenza e problemi al LiDAR anteriore riportano il robot ai box per l’intera prima giornata.

 

Kamaro Engineering e.V. - Karlsruher Institut für Technologie (Germania)

Kamaro Engineering e.V. - Karlsruher Institut für Technologie (Germania)

(Fonte foto: AgroNotizie)

 

Il secondo team dalla Germania, ha scelto come nome l’acronimo FREDT - Field Robot Event Design Team - che da il nome anche al prototipo in gara, un originale robot dalla forma ibrida tra un camioncino e un fuoristrada da 30 chili con 250 watt di potenza e la presenza di due LiDAR frontali per la navigazione precisa che infatti si rivela essere impeccabile e molto veloce.  

 

FREDT - Technische Universität Braunschweig (Germania)

FREDT - Technische Universität Braunschweig (Germania)

(Fonte foto: AgroNotizie)

 

Sempre tedesco il team universitario THe OWL con un prototipo dotato di un solo LiDAR montato su una torretta centrale che sfrutta la base dell'italiana AgileX Robotics, assai diffusa in ambito robotico. Se la manovrabilità tra le file è ottima non lo è purtroppo la navigazione: forse a causa dell'altezza ridotta delle piante di mais, il robot nella prima prova ne abbatte numerose. Nella seconda prova però non manca una sola fragola.

 

THe OWL - Technische Hochschule Ostwestfalen-Lippe (Germania)

THe OWL - Technische Hochschule Ostwestfalen-Lippe (Germania)

(Fonte foto: AgroNotizie)

 

Il team Carbonite, proveniente da un istituto superiore tedesco e già vincitore dell'edizione 2024 del FRE, presenta un robot che dimostra fin da subito di avere la stoffa per portare a casa buoni risultati. Al peso di 15 chili e alla potenza di oltre 400 watt che lo rendono molto veloce, si aggiungono la possibilità di procedere in entrambe le direzioni e un sistema di svolta a Y con 2 laser scanner per la navigazione che sono la chiave per ottenere un tempo da record. 

 

Carbonite - Schülerforschungszentrum Südwürttemberg, Standort Überlingen (Germania)

Carbonite - Schülerforschungszentrum Südwürttemberg, Standort Überlingen (Germania)

(Fonte foto: AgroNotizie)

 

Sempre dalla Germania il team FloriBot presenta un robot dalle dimensioni generose: 60 chili per più di 1,3 metri di lunghezza, suddiviso in due segmenti con snodo centrale. I sensori a bordo alimentano un algoritmo specifico che coordina il movimento delle sezioni del robot. Seppur la modalità di navigazione, soprannominata "snake cinematic", sia molto particolare il robot conclude le prove con ottimi risultati.

 

FloriBot - Heilbronn University of Applied Sciences (Germania)

FloriBot - Heilbronn University of Applied Sciences (Germania)

(Fonte foto: AgroNotizie)

 

Ultimo gruppo tedesco è Acorn che con l'omonimo robot dotato di un LiDAR posto nella parte superiore e due camere di profondità laterali, coordina al meglio i movimenti lungo l'interfila. In fase di svolta incorre in qualche leggera imprecisione che lo rallenta, ma l'esecuzione è complessivamente magistrale per questo robot compatto e potente (22 chili per 400 watt di potenza).

 

Acorn - Hochschule and University Osnabrück (Germania)

Acorn - Hochschule and University Osnabrück (Germania)

(Fonte foto: AgroNotizie)

 

Dalla Repubblica Ceca, il team universitario CULS Robotics presenta un piccolo robot, poco più di 6 chili, suddiviso in due segmenti con snodo centrale. Qui una sola camera di profondità frontale cattura l'ambiente circostante in 3D e identifica il percorso migliore per evitare collisioni. Le sue caratteristiche lo fanno eccellere nella prima prova, ma nella seconda prova qualcosa va storto e i falsi positivi si moltiplicano all'infinito.

 

CULS Robotics - Czech University of Life Sciences (Repubblica Ceca)

CULS Robotics - Czech University of Life Sciences (Repubblica Ceca)

(Fonte foto: AgroNotizie)

 

Dalla Norvegia, il team NMBU Robotics dell'omonima università porta il proprio prototipo dotato di camera frontale per la navigazione e una rete neurale di autoapprendimento per svolgere le sfide successive. Tuttavia, per un inconveniente tecnico non riesce a partecipare alla prima giornata di prove.

 

Dalla Turchia con un viaggio in pullman arriva il prototipo Son of The Sun dotato di camera, LiDAR e una complessa sensoristica in grado di fornire un feedback costante sulla posizione nello spazio del robot. In campo la navigazione è ottima anche se si assiste a un comportamento curioso: è l'unico robot a correggere le traiettorie sbagliate tornando indietro sui suoi passi senza mai urtare il mais.

 

Son of The Sun - Tekirdag Namik Kemal University (Turchia)

Son of The Sun - Tekirdag Namik Kemal University (Turchia)

(Fonte foto: AgroNotizie)

 

Dall'Università di Wageningen nei Paesi Bassi arriva Robatic, un team molto organizzato con un prototipo altrettanto solido - lo sponsor Lemken è un chiaro segnale - anch’esso dalle dimensioni generose sfrutta due LiDAR posti alle due estremità del robot per navigare in entrambe le direzioni. Ma sono le svolte a riscuotere il maggior successo, il robot ruotando le sue ruote di 90 gradi trasla lateralmente per un cambio fila sempre perfetto. 

 

Robatic - Wageningen University (Paesi Bassi)

Robatic - Wageningen University (Paesi Bassi)

(Fonte foto: AgroNotizie)


Arrivato dall'Inghilterra il team universitario LCASTOR è vittima indiretta della Brexit, il loro robot viene trattenuto in dogana e arriva al campo di gara solo nel pomeriggio del primo giorno senza il tempo necessario per i test che le altre squadre hanno eseguito il giorno precedente, nulla da fare: si va direttamente al secondo giorno.

 

Dalla Slovenia arriva FarmBeast, un prototipo universitario che ha l'aspetto di un robot pronto per il mercato e le prestazioni in campo lo dimostrano. È il robot più pesante in gara: circa 80 chili e la sua larghezza, 50 centimetri, non ammette errori nelle interfila da 75 centimetri. Errori che non avvengono grazie anche alla guida reversibile e al sistema di svolta a V sempre preciso grazie ai sensori LiDAR integrati.

 

FarmBeast - University of Maribor (Slovenia)

FarmBeast - University of Maribor (Slovenia)

(Fonte foto: AgroNotizie)

 

Termina la carrellata con i due team italiani, RoboTO dal Politecnico di Torino che a causa di un guasto al pacco batterie del proprio robot è costretta a ritirarsi dalla prima giornata di prove, e la squadra di casa dell'AIRLab del PoliMi con il robot Grasslammer.

 

La navigazione nell'interfila di quest'ultimo è ottima così come il riconoscimento - grazie ai sensori LiDAR e alle stereocamere - ma non si può dire lo stesso delle svolte a fine campo. Il gruppo di studenti milanese incassa un applauso di incoraggiamento e ritorna ai box per prepararsi alle prove successive, che andranno molto bene, specialmente la quarta.

 

Grasslammer - AIRLab Politecnico di Milano (Italia)

Grasslammer - AIRLab Politecnico di Milano (Italia)

(Fonte foto: AgroNotizie)

 

I vincitori del FRE 2025

Ecco i vincitori delle 5 prove del FRE 2025 decretati dalla giuria tecnica e accademica.

  • Prova 1: navigazione autonoma nel campo di mais, FREDT (Germania);

  • Prova 2: navigazione autonoma nel campo di mais con rilevamento di cespugli di fragole, FREDT (Germania);

  • Prova 3: mappatura della frutta, Acorn (Germania);

  • Prova 4: scoperta dei funghi bioluminescenti, Grasslammer (Italia);

  • Prova 5: stile libero in campo, Son of the Sun (Turchia).

Gli organizzatori tenendo conto dei punteggi ottenuti nelle diverse prove dai robot in gara hanno anche definito la seguente classifica generale:

 

  1. Acorn, Germania;
  2. CULS Robotics, Repubblica Ceca;
  3. FREDT, Germania e FarmBeast, Slovenia
  4. Grasslammer, Italia;
  5. Robatic, Paesi Bassi.

Questo articolo appartiene alle raccolte: