Il concorso a premi permette agli studenti maggiorenni - o minorenni, se autorizzati - delle scuole superiori a indirizzo agrario della Rete Itasf di lavorare insieme alla progettazione e alla realizzazione di un prototipo di veicolo agricolo che risponda alle esigenze delle zone interne dell'Italia, al centro anche del progetto "Il paese che vogliamo" di Agia-Cia. Si tratta di un'occasione preziosa per dare voce ai ragazzi offrendo loro una sfida concreta.
Come funziona il contest?
Le classi interessate a partecipare dovranno inviare un unico elaborato entro il 21 maggio 2021 alla sede di Agia a Roma o via e-mail all'indirizzo contest2021@agia.it. Si chiede di presentare un prodotto creativo e originale, che rappresenti un mezzo o un attrezzo mai visto prima e potenzialmente utile per le aree più isolate, ad una giuria di esperti designati dai promotori dell'iniziativa.In seguito, la giuria selezionerà i migliori elaborati decretando i tre vincitori che verranno premiati alla prossima Eima - in programma a Bologna dal 19 al 23 ottobre 2021 - con 1.500, mille e 500 euro messi a disposizione da FederUnacoma.
Per supportare gli studenti e gli istituti nel lavoro di co-progettazione durante l'emergenza coronavirus, sono previsti webinar mensili organizzati con il contributo di tecnici, esperti e rappresentanti dell'associazione Agricoltura è Vita. Nel corso degli incontri verranno affrontati diversi temi: trattrici e attrezzature, macchine per la raccolta e il giardinaggio, elettronica applicata all'agricoltura e metodologie di progettazione.
Giovani, grandi risorse per l'agricoltura
Il concorso può davvero stimolare le idee e le abilità dei ragazzi. "Apprezziamo molto il contest dedicato alla meccanica e alla meccanizzazione agricola, grandi assenti negli attuali piani di studio dell’istruzione agraria" commenta Paola Adami, coordinatrice della Rete Itasf. "Tra l'altro, l'iniziativa ha già suscitato l'entusiasmo e l'impegno degli studenti e, speriamo, faccia riflettere le istituzioni scolastiche sulle reali esigenze dei giovani"."Guardiamo con attenzione al superamento del gap tra scuola e lavoro" afferma Stefano Francia, presidente nazionale di Agia-Cia. "Con 'La macchina agricola che vorrei!' ribadiamo il nostro supporto a istituti e studenti in difficoltà a causa del Covid-19, manteniamo vivi i contatti e ci impegniamo affinché i ragazzi possano contare su iniziative adatte a loro. La pandemia non ci ferma nell'accogliere le sfide poste dall'innovazione, nel favorire la costruzione di comunità e nell'essere protagonisti del cambiamento".
Secondo il presidente di FederUnacoma Alessandro Malavolti, "il concorso apre una riflessione sulle zone interne e sui fabbisogni specifici di meccanizzazione molto interessante per le nostre imprese che - proiettate verso l'innovazione - investono in attività di ricerca volte a migliorare l'efficienza, la compatibilità ambientale, la sicurezza dei mezzi agricoli e ad intercettare nuove funzionalità e nuovi segmenti di mercato. A destare ancora più interesse è il fatto che i progetti vengono da studenti, capaci di unire la passione per l'agricoltura all'energia e alla fantasia tipiche dei giovani".
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Fonte: Cia