Noam Chomsky raccontava il principio della rana bollita.

Se una rana viene messa in una pentola con acqua fredda sul fuoco, all'inizio trova gradevole l'acqua che si intiepidisce. Poi piano piano, con l'aumentare della temperatura, inizia a perdere le forze per poi rimanere bollita. Se fosse stata invece immersa subito in acqua calda con un rapido balzo sarebbe saltata fuori delle pentola.

 

La lentezza non permette di avvertire i cambiamenti, che tuttavia possono risultare letali. È quello che accade spesso nel settore dell'agricoltura. Oggi comunicare è spesso preferito al fare. Ma forse si sta esagerando, a tutti i livelli.

 

L'effetto della comunicazione è difatti quello dell'acqua tiepida. Noi preferiremmo da parte di molti politici un minor impegno nelle dichiarazioni, che magari possono anche risultare propagandistiche o addirittura manipolatorie, ma una maggiore fattività. Vediamo come spesso i mercati continuano ad essere negativi per molti prodotti agricoli: è un processo lento, quasi esasperante. Tuttavia, la reazione tarda arrivare. Anzi, arriva tanta comunicazione ma pochi fatti.

 

Prendiamo per esempio il grano duro.

Una lenta agonia iniziata nel 2015, interrotta brevemente fra il 2021 e il 2022 per poi riprendere fino ad oggi quando i prezzi sono oramai pari a quelli, bassissimi, di 10 anni fa. Ai mercati certo non si comanda, ma qualcosa in più si potrebbe fare. Per esempio privilegiare (anche fiscalmente?) i contratti di filiera. Il rapporto fra agricoltura, industria e distribuzione deve essere favorito e avrebbe nel medio lungo periodo un reciproco vantaggio, per tutti.

 

Oggi più che mai: pensiamo a non finir bolliti.