Acqua
Un elemento vitale, un fondamento della vita, un pilastro del lavoro del giardiniere. Come sempre anch'esso dimenticato e quasi banale...
Sembra banale dover parlare dell'acqua, delle sue incredibili caratteristiche e di quanto questo bene sia necessario, prezioso.
Come tutto ciò che è di reale valore, indispensabile e unico per la nostra esistenza, l'acqua resta un bene dato per scontato e di cui perciò ci si può dimenticare.
Peccato sia impossibile vivere senza di essa.
Indispensabile lo è per noi, lo è per le piante.
Leggi anche I tulipani, un tocco di primavera
Come è possibile prevedere una qualsiasi realizzazione a verde senza prevedere la presenza dell'acqua, la sua gestione, la sua necessità, ora sempre più protratta nel tempo, per gestire le piante e garantirne la vita?
Se 40 anni fa la necessità irrigua per un nuovo albero messo a dimora poteva risolversi in relativamente pochi interventi frugali di irrigazione di soccorso in un paio di anni, ora il bravo giardiniere deve preoccuparsi seriamente di seguire i nuovi impianti per molto tempo, per molti anni.
Questo per diversi motivi.
Da una parte ci si deve spesso confrontare con la modestia del materiale vivaistico, sia a livello morfologico sia a livello fitosanitario. Oltre alla difficoltà di poter prevedere i bisogni di forniture per il futuro, come quantità, come specie, come dimensione, in vivaio si opera con forzature notevoli.
Così in fase di impianto, di trasferimento nel sito di posa finale, il nostro albero deve compiere atti eroici per la sua sopravvivenza.
Non parliamo poi della qualità del suolo e dello spazio messo a disposizione dell'albero, delle necessità di esplorazione e approvvigionamento del suo apparato radicale, che potranno essere argomenti di prossimo interesse.
Torniamo invece a sorella acqua…
Messo a dimora il nostro albero, è opportuno procedere ad un'abbondante adacquatura. Questa operazione deve sempre essere effettuata, anche con terreno umido, escludendo ovviamente le giornate, o le ore, di gelo - momenti questi in cui sarebbe, tra l'altro, inopportuno piantare o potare…
L'irrigazione di messa a dimora permette l'affinamento del terreno all'apparato radicale, permette l'assestamento del pane di terra che accoglie radici, peli radicali, micorrize al luogo di posa.
Garantisce un buon inizio alla storia di questo nuovo inquilino del Pianeta.
Anche in inverno, di fronte ad una stagione mite e in assenza o scarsità di pioggia, è necessario procedere ad una buona irrigazione delle alberature di nuovo impianto anche più volte perché comunque, in questa fase di quiescenza, l'apparato radicale lavora ed esplora il suolo.
Così i nuovi impianti a verde vanno accompagnati per lungo tempo e non esiste una regola che ci assolva dal nostro obbligo con la sua semplice applicazione.
Serve il buon senso, l'esperienza, la sensibilità che nasce dalla passione e dall'osservazione costante dell'ambiente, del sito di impianto, e dell'albero.
Leggi anche Il Cipresso calvo di Villa Smeraldi
Il caldo che già dalla primavera si affaccia, richiede protezione del tronco dalle scottature (usiamo per questa operazione le arelle e altri materiali naturali analoghi che diano possibilità al tronco di traspirare, di avere un cuscinetto d'aria protettivo e che possano poi d'inverno offrire rifugio agli insetti utili…).
Questo limita la traspirazione e limita in parte la forte necessità irrigua che accompagnerà per anni l'albero.
La presenza dell'impianto irriguo, manuale o automatico che sia, non ci libera dall'obbligo di verifica del suo funzionamento, dal comprendere se la quantità erogata è adeguata alle necessità di ciò che è li, vivo, unico.
Qualora questo ausilio non sia presente, l'irrigazione dovrà essere garantita da automezzi opportunamente attrezzati.
In questo caso ricordiamoci di quanto può essere di aiuto l'utilizzo delle resine a riserva d'acqua. Queste, utilizzate durante la posa, sono in grado di assorbire acqua e aumentare notevolmente la loro massa per poi cedere l'acqua assorbita all'albero nel tempo.
In questo modo si riesce a diminuire il numero degli interventi irrigui necessari.
(Fonte: Alfonso Paltrinieri, Associazione Pubblici Giardini)
L'acqua ha permesso la vita sul nostro Pianeta però purtroppo la sua qualità sempre più diminuisce. Direte che possiamo confidare sulla pioggia, sull'acqua che gratuitamente scende dal cielo. Perché possa risultare efficace per un albero, la pioggia dovrebbe scendere dal cielo per diversi giorni, con una quantità modesta nell'unità di tempo in modo da poter penetrare nel suolo lentamente, in profondità.
Proprio come accade esattamente adesso!
Le cronache mondiali, e nazionali, ci colmano di tristezza per la violenza con cui la pioggia si manifesta in certi luoghi, mentre altrove non piove mai…
Leggi anche I giardini di Gorizia, capitale europea della cultura 2025
L'acqua va conservata, protetta, gestita attraverso la realizzazione di opere contenitive, rispettando i percorsi e gli alvei dei corsi d'acqua, agendo con consapevolezza attraverso una capacità di visione e di progettazione a più livelli.
Ma di fondo resiste la nostra incapacità di lavorare assieme, anche per ciò che è per tutti così indispensabile!
Utilizzare acqua di pozzo spesso resta un lusso mentre le acque dei canali irrigui sono a rischio. Esiste la possibilità che lungo il loro percorso si carichino di sostanze che possono essere nocive e queste acque comunque restano possibili vettori di semi di piante infestanti che potranno essere forti competitrici nei nuovi impianti a verde.
Vedete quanta attenzione in realtà serve per la cura di un solo albero, e ragionando su un solo elemento, l'acqua, e sulle sue principali connessioni nella relazione con l'albero.
Prima di precipitare nel deserto che temo ci attenda, cominciamo ad essere consapevoli, e rispettosi verso questa semplice cosa che è l'acqua, acqua che comoda esce dal nostro rubinetto di noi, che la sete non conosciamo.
A cura di Alfonso Paltrinieri, Associazione Pubblici Giardini, Delegazione Emilia Romagna
Visita il sito - Scopri le Delegazioni regionali
Pagina Facebook - Gruppo Pubblici Giardini Facebook
info@pubblicigiardini.it
© AgroNotizie - riproduzione riservata
Fonte: Pubblici Giardini - Associazione italiana Direttori e Tecnici Pubblici Giardini