Una scatola intelligente, in grado di rilevare la presenza di micotossine nel mais, e un idrogel capace di trattenere fino a cento volte il proprio peso in acqua. Si chiamano Aflabox e BeadRoots e sono due delle sette startup che hanno presentato le proprie soluzioni durante il Demo Day 2024 di FoodSeed, il programma di accelerazione della Rete Nazionale di CDP Venture Capital SGR.
Per il secondo anno consecutivo, FoodSeed ha selezionato sette startup per promuovere soluzioni innovative lungo tutta la filiera agroalimentare (nella scorsa edizione è stata accelerata Foreverland, che ha raccolto 3,4 milioni di euro per sviluppare un'alternativa sostenibile al cioccolato a base di carrube). Presentate il 22 ottobre scorso a Verona, queste nuove realtà imprenditoriali mirano a trasformare il settore abbracciando i principi dell'economia circolare e puntando a un futuro più sostenibile.
Ma che cos'è FoodSeed? Lanciato nel marzo 2023, FoodSeed è un programma di accelerazione che sostiene la crescita di startup italiane con l'obiettivo di affrontare le principali sfide del comparto agroalimentare. Con una dotazione di 15 milioni di euro, il programma è progettato per incrementare la sostenibilità e l'efficienza della filiera, favorendo allo stesso tempo connessioni strategiche tra aziende, investitori e altri attori del settore. L'iniziativa si basa sull'approccio di open innovation, incoraggiando la collaborazione tra startup emergenti e aziende consolidate per creare sinergie capaci di trasformare l'intera filiera.
Il programma di accelerazione è supportato da CDP Venture Capital SGR tramite il Fondo Acceleratori, Fondazione Cariverona, UniCredit ed Eatable Adventures, uno dei principali acceleratori di FoodTech a livello globale che svolge il ruolo di coinvestitore e gestore operativo. Tra i corporate partner figurano Amadori, Cattolica Assicurazioni (Generali Italia), VeronaFiere e i partner scientifici Accelerate for Impact Platform del Cgiar e l'Università degli Studi di Verona.
"Le sette startup selezionate per la seconda edizione di FoodSeed propongono soluzioni all'avanguardia per rispondere alle sfide attuali dell'AgriFood in Italia, con l'obiettivo di rendere il comparto più etico, tecnologico e rispettoso dell'ambiente", ha dichiarato dal palco Alberto Barbari, Regional VP di Eatable Adventures.
"Attraverso questo programma di accelerazione puntiamo a creare nuove sinergie tra realtà emergenti e aziende consolidate, favorendo collaborazioni che possano trasformare l'intera filiera in chiave sostenibile e ancora più competitiva. Dopo il successo della prima edizione, siamo certi che i nuovi progetti possano dare un nuovo e importante boost alla trasformazione del settore agroalimentare italiano".
Alberto Barbari, Regional VP di Eatable Adventures
(Fonte foto: Tommaso Cinquemani - AgroNotizie®)
Le startup selezionate: un nuovo approccio all'agroalimentare
Le sette startup selezionate nella seconda edizione di FoodSeed stanno sviluppando soluzioni all'avanguardia per diversi ambiti del settore agroalimentare. Ecco un breve profilo delle imprese emergenti.
BeadRoots: con sede a Lecce, combatte la siccità in agricoltura attraverso idrogel biodegradabili derivati dalle alghe che trattengono l'acqua e la rilasciano gradualmente, migliorando la produttività e la qualità del suolo.
Il metodo di funzionamento è relativamente semplice, ci racconta Angela Bonato, una delle fondatrici della startup. L'idrogel si presenta sotto forma di granuli che possono essere interrati durante le fasi di semina o di trapianto, direttamente nella zona di sviluppo radicale. Questa sostanza, a contatto con l'acqua piovana o di irrigazione, assorbe l'acqua e la trattiene, rilasciandola gradualmente nel tempo, in modo che si formi una riserva di lunga durata sempre a disposizione delle piante.
Ma non finisce qui. Perché l'idrogel, in grado di assorbire fino a cento volte il suo peso in acqua, nel tempo si biodegrada rilasciando nel suolo delle sostanze che - dicono dalla startup - avrebbero un effetto biostimolante sulla coltura.
Aflabox: specializzata nella sicurezza alimentare, utilizza l'intelligenza artificiale per rilevare la presenza di aflatossine in cereali, frutta a guscio e semi oleosi. La startup offre un sistema di monitoraggio rapido e preciso che elimina la necessità di inviare campioni in laboratorio, permettendo un controllo in tempo reale.
Il sistema, ci racconta il fondatore Luca Alinovi, si compone di un contenitore al cui interno è presente una lampada a ultravioletti che illumina i semi. Un sensore recepisce le immagini e un algoritmo di riconoscimento delle immagini le analizza per determinare la presenza di aflatossine. Ad oggi i maggiori test sono stati fatti su granella essiccata di mais e grano, ma è potenzialmente applicabile anche ad altre colture, anche non secche.
Lo strumento sviluppato da Aflabox
(Fonte foto: Tommaso Cinquemani - AgroNotizie®)
Vortex: questa biotech company punta a trasformare i sottoprodotti agroalimentari in ingredienti ad alto valore aggiunto, utilizzabili in diversi settori, come food & beverage, pet food e cosmetica. La loro tecnologia permette di stabilizzare i sottoprodotti, evitando il deterioramento e creando farine, paste ed estratti che possono essere impiegati in molteplici applicazioni.
NOUS Energy: la startup propone un'alternativa naturale alla caffeina che migliora le prestazioni cognitive e fisiche senza gli effetti collaterali tipici della caffeina, come l'aumento della pressione sanguigna. La soluzione consente di ridurre l'impatto ambientale legato all'estrazione della caffeina tradizionale, con un risparmio significativo in termini di acqua e emissioni di CO2.
Asteasier: spin off dell'Università degli Studi di Verona, la startup produce astaxantina naturale, un carotenoide con proprietà antiossidanti, attraverso microalghe. Una sostanza che oggi viene ottenuta per sintesi chimica a partire da combustibili fossili. La tecnologia di Asteasier consente di abbattere i costi di produzione, rendendo l'astaxantina naturale accessibile anche per l'acquacoltura e la nutraceutica.
Un bioreattore dimostrativo di Asteasier
(Fonte foto: Tommaso Cinquemani - AgroNotizie®)
Mama Science: questa startup bolognese sviluppa biomateriali 100% bio-based per il packaging alimentare, offrendo un'alternativa sostenibile alla plastica tradizionale. I materiali sviluppati da Mama Science prolungano la shelf life dei prodotti alimentari e riducono l'uso di imballaggi in plastica.
Alkelux: la startup sarda propone additivi antimicrobici naturali ottenuti dagli scarti di liquirizia per prolungare la conservazione degli alimenti, riducendo lo spreco alimentare in modo sostenibile e senza necessità di modifiche agli impianti produttivi.
L'innovazione passa (anche) dalle startup
"Siamo molto orgogliosi di vedere i risultati raggiunti nel secondo batch di accelerazione di FoodSeed"
commenta Stefano Molino, Senior partner e responsabile fondo Acceleratori di CDP Venture Capital. "Grazie al talento delle sette startup selezionate e al prezioso contributo dei coinvestitori e di tutti i partner coinvolti, abbiamo stimolato la crescita di un ecosistema dinamico che sta rivoluzionando il modo in cui pensiamo al cibo e alla tecnologia. Guardiamo con entusiasmo ai prossimi passi, certi che continueremo a fare la differenza insieme sostenendo queste realtà nel loro percorso di sviluppo".
"Questo nuovo round di FoodSeed dimostra ancora una volta che l'innovazione è la chiave essenziale per rispondere alle grandi sfide ambientali e sociali del nostro tempo. Dalla riduzione dello spreco alimentare alla lotta alla crisi idrica, dalle alternative alla plastica all'abbattimento delle emissioni di CO2: accelerare queste sette startup significa, per noi, contribuire concretamente a trovare soluzioni efficaci a problemi che toccano da vicino anche i nostri territori", commenta Filippo Manfredi, direttore Generale di Fondazione Cariverona.
"Come Fondazione, crediamo fortemente in questo programma. Insieme agli altri partner, stiamo costruendo un ecosistema fondato su una nuova cultura dell'innovazione e della collaborazione grazie alla quale idee originali possono nascere, crescere e trasformarsi in prodotti e servizi in grado di migliorare la vita delle comunità".
Francesco Mario Iannella, Regional manager Nord Est di UniCredit, dichiara: "Il successo della seconda edizione di FoodSeed ci dice che la scelta di UniCredit di promuovere, insieme agli altri partner e coinvestitori, un programma di accelerazione dedicato all'AgriFood Tech e` stata lungimirante ed efficace. La direttrice dell'innovazione, insieme a quella della sostenibilità, e` una strada che l'intera filiera agroalimentare deve percorrere con convinzione per competere con successo sui mercati e credo che la nostra iniziativa contribuirà a fornire strumenti e opportunità utili in tal senso".