L'acqua è un fattore produttivo particolarmente importante in pataticoltura. Per ottenere produzioni abbondanti e di qualità bisogna fornire alle piante un apporto costante di acqua, evitando ristagni e stress idrici che possono influire negativamente sulla produzione.

Gestire i cicli irrigui è dunque di fondamentale importanza e oggi questa attività è affidata principalmente alla sensibilità dell'agricoltore. Tuttavia le moderne tecnologie (agricoltura digitale) offrono l'opportunità di monitorare costantemente la disponibilità idrica del suolo attraverso sonde e di modulare l'irrigazione a seconda delle reali necessità della pianta.

E' questa una strada intrapresa da Pizzoli, leader in Italia nella produzione e lavorazione delle patate. L'azienda familiare, ormai alla terza generazione, ha infatti siglato una partnership con Tessa AgriTech, spinoff della Fondazione Bruno Kessler, che ha fornito i tensiometri IoT e l'interfaccia software.
 
Uno dei campi prova di Pizzoli
Uno dei campi prova di Pizzoli

"Nei campi sperimentali presso l'Università di Bologna, dove testiamo nuove varietà di patata, abbiamo installato i tensiometri IoT di Tessa AgriTech che monitorano la disponibilità idrica del terreno", spiega ad AgroNotizie Riccardo Sartoni, agronomo di Pizzoli. "I dati raccolti ogni dieci minuti vengono successivamente inviati tramite la rete RetePiaIot di Lepida e caricati in cloud. Sulla base di questi dati vengono poi prese le decisioni sui cicli irrigui".
 

Il nodo della connettività in campo

Uno dei maggiori ostacoli alla diffusione delle tecnologie di agricoltura digitale è la mancanza di connettività in campo. Nelle nostre campagne spesso il segnale della rete di telefonia mobile è debole o assente e così eventuali device IoT presenti in campo per trasmettere il dato devono fare affidamento su costose infrastrutture create ad hoc dall'agricoltore.

Esiste tuttavia una tecnologia denominata LoRaWan che permette di superare questo ostacolo. Si tratta di una rete (su cui lavorano, tra gli altri, A2A e Vodafone) in grado di supportare un traffico di dati limitato e che tuttavia riesce a coprire con pochi gateway ampie porzioni di territorio, attraversando anche ostacoli fisici. Una rete che non sarebbe in grado di supportare la trasmissione di file pesanti, come ad esempio foto, ma che è perfetta per veicolare piccoli pacchetti di dati, come le misurazioni di una centralina meteo o di un tensiometro.
 
Il tensiometro sviluppato da Tessa AgriTech invia i dati tramite connettività LoRaWan
Il tensiometro sviluppato da Tessa AgriTech invia i dati tramite connettività LoRaWan

Le sonde fornite da Tessa AgriTech, così come le centraline meteo, si appoggiano proprio su una rete LoRaWan per la trasmissione dei dati, quella realizzata da Lepida, società in house della Regione Emilia Romagna. Una rete aperta a tutti gli operatori che abilita dunque la connettività in campo e permette di eliminare una voce di costo da progetti innovativi.

"I sensori che realizziamo sono plug&play, o come preferisco dire io, plant&play. Significa che l'agricoltore non deve fare nulla se non inserirli nel terreno", spiega ad AgroNotizie Raffaele Giaffreda, ricercatore della Fondazione Bruno Kessler e tra i fondatori di Tessa AgriTech. "L'emergenza Covid-19 ad esempio ci aveva impedito di installare le sonde presso i campi di Pizzoli. Abbiamo così inviato tutto con la posta ordinaria e per i tecnici in campo è stato facile installarli al suolo".
 

Agricoltura digitale: obiettivo qualità

La stagione 2020 è stata la prima a vedere l'utilizzo di questo genere di sonde in campo ma Sartoni ha già potuto registrare risultati positivi. "Abbiamo verificato che le varietà da industria hanno avuto un fabbisogno idrico superiore rispetto a quelle da fresco. Questo ci ha permesso di differenziare gli apporti idrici, ottimizzando i cicli irrigui".

Obiettivo di Pizzoli è aumentare le produzioni e soprattutto avere una qualità omogenea e in linea con le richieste del mercato. Oltre naturalmente ad ottenere un risparmio di acqua, una risorsa sempre più scarsa. L'azienda di Budrio mira ora ad estendere la sperimentazione e in futuro ha come obiettivo quello di sostenere l'adozione di questo tipo di strumenti da parte delle aziende agricole che siglano contratti di filiera con Pizzoli.
 
Attraverso l'interfaccia web è possibile visualizzare i dati delle sonde e decidere la migliore strategia irrigua
Attraverso l'interfaccia web è possibile visualizzare i dati delle sonde e decidere la migliore strategia irrigua

D'altronde ormai la remunerazione delle produzioni agricole è legata alla qualità del prodotto e non solo alla quantità. Per questo è interesse prima di tutto degli agricoltori adottare strumenti che facilitano il lavoro e che rendano più facilmente raggiungibili obiettivi prefissati. Purché queste soluzioni siano economicamente sostenibili e user friendly.

In questo caso il fatto di poter contare su una connettività gratuita assicurata dalla piattaforma di Tessa AgriTech di contenere i costi. E in futuro all'agricoltore sarà fornita una interfaccia per dialogare con un Dss (Decision support system) dedicato.

Se infatti oggi è l'agronomo di Pizzoli ad analizzare i dati e i grafici e a decidere la strategia, in futuro sarà un algoritmo ad inviare alert all'agricoltore e a proporgli interventi irrigui. In questo modo non si vuole sostituire l'esperienza dell'uomo con una macchina, ma fornire un sistema di supporto che ne faciliti il lavoro e che renda possibile monitorare i campi anche quando le condizioni, ad esempio ambientali, non lo rendono possibile.

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