Il decreto Cura Italia, il primo vero grande provvedimento per fronteggiare l'emergenza coronavirus, è stato approvato in via definitiva dalla Camera. Ora è legge.

Il Governo ha però in ballo anche altri decreti, almeno due urgenti: il dl Imprese (o Liquidità) e il decreto Scuola; e in corso di preparazione ma pronto ad arrivare il cosiddetto decreto Aprile, che è stato più volte annunciato come una vera e propria manovra, cosa che - dopo l'approvazione da parte del Consiglio dei ministri della nota di variazione al Documento economico e finanziario (Def) - non si fa fatica a credere. Visto che si parla dell'arrivo della più imponente legge economica mai varata nella storia della nostra Repubblica.

Il decreto Cura Italia (misure di potenziamento del Servizio sanitario nazionale e di sostegno economico per famiglie, lavoratori e imprese connesse all'emergenza epidemiologica da Covid-19) contiene tra le altre cose l'unificazione di vari altri decreti approvati finora da Palazzo Chigi per contrastare la crisi sanitaria (dal dl Coronavirus bis, con misure sulle prime zone rosse, fino alla proroga dei termini per l'adozione dei decreti legislativi), alcune norme in tema di migranti, sanità, scuola, giustizia e agricoltura; entrando nel dettaglio anche lo stop al pignoramento della prima casa, maggior tempo per adeguare scale mobili e ascensori nei condomini, il rimborso dei viaggi, e la carta famiglia estesa a tutti i comuni.
 

Entrano le norme di altri decreti, dai viaggi ai mutui allo smart working

Vengono incorporati nel decreto i vari provvedimenti approvati nelle ultime settimane di emergenza. Tra questi il dl Giustizia, con norme sulle visite in carcere e il fermo dei processi; ma anche quello sul sistema sanitario, e quello sul lavoro delle prime zone rosse. Riguardavano alcune norme legate alle Piccole e medie imprese affinché si vedano aumentare le garanzie per quelle che si trovano nei comuni dell'area rossa, 7,3 milioni per la cassa integrazione in deroga che potrà essere richiesta dai datori di lavoro del settore privato, e indennità fino a 1.500 euro per i lavoratori autonomi che alla data del 23 febbraio svolgevano la loro attività nell'area rossa, o erano residenti o domiciliati, e mutui a tassi zero fino a quindici anni per le imprese agricole ubicate nei comuni dell'area rossa che abbiano subito danni diretti o indiretti.

E ancora, sono previsti alcuni ritocchi per la dichiarazione pre-compilata, le donazioni anti-spreco, lo stop alle bollette nei comuni del primo focolaio, lo smart working della Pa, il rimborso dei viaggi, dei soggiorni e dei pacchetti turistici, nonché la carta famiglia. Viene anche inserito il decreto di proroga dei termini dei decreti legislativi: e cioè che "i termini per l'adozione di decreti legislativi con scadenza tra il 10 febbraio 2020 e il 31 agosto 2020 sono prorogati di tre mesi", mentre per quelli scaduti alla data di entrata in vigore del Cura Italia "possono essere adottati entro tre mesi".


Fondo di garanzia per le Pmi

Le imprese agricole avranno la possibilità di avvalersi in maniera diretta degli interventi del Fondo di garanzia per le Piccole e medie imprese. Secondo il ministero delle Politiche agricole "l'obiettivo è quello di permettere un rapido e consistente afflusso di liquidità alle imprese del settore primario che diviene ancor più cruciale in questo momento drammatico per l'economia italiana, bloccata dalle misure di contrasto alla diffusione del Covid-19". Si tratta di un ulteriore canale per l'accesso al credito delle imprese agricole, oltre a quello previsto dall'Ismea.
 

Rinegoziazione dei mutui e dei prestiti per le imprese agricole

Tra le misure di maggior interesse per l'agricoltura, la possibile rinegoziazione dei mutui delle imprese per garantire la continuità aziendale in forma singola o associata. Infatti sia i mutui che altre forme di finanziamento che avevano come obiettivo la soddisfazione di esigenze di conduzione e anche di miglioramento delle strutture produttive, in essere al primo marzo 2020, anche perfezionati tramite il rilascio di cambiali agrarie, sono rinegoziabili.


Estensione dei permessi di soggiorno

La validità dei permessi di soggiorno per il lavoro stagionale in scadenza tra il 23 febbraio ed il 31 maggio 2020 è prorogata fino al 31 dicembre 2020.


Incentivi per impianti a biogas

Il nuovo bando per l'accesso agli incentivi per gli impianti di produzione di energia elettrica alimentati a biogas, con potenza elettrica non superiore a 300 kilowattora e facenti parte del ciclo produttivo di una impresa agricola o di allevamento, realizzati da imprenditori agricoli anche in forma consortile e la cui alimentazione deriva per almeno l'80% da reflui e materie derivanti dalle aziende agricole che lo realizzano, e per il restante 20% da loro colture di secondo raccolto, dovrà essere pubblicato entro il 30 settembre 2020.


Si possono raggiungere i campi 

I proprietari di terreni coltivati e non coltivati potranno raggiungere il proprio campo, anche in un comune diverso rispetto a quello di domicilio e di residenza, per provvedere alla cura e alla pulizia dei terreni, anche per evitare i rischi di possibili incendi. Questa possibilità, che rientrerà tra i casi di 'urgenza e necessità' per giustificare lo spostamento in seguito alle limitazioni imposte dall'emergenza, riguarderà anche il conduttore o il detentore e i lavoratori delegati; la stessa cosa per i proprietari di terreni con piante infettate da organismi nocivi da quarantena, come la Xylella fastidiosa, il coleottero giapponese, il tarlo asiatico del fusto, la malattia di inverdimento degli agrumi e macchia nera degli agrumi.


I depositi dei rifiuti

Sarà possibile raddoppiare la capacità dei depositi temporanei e di stoccaggio dei rifiuti; il limite temporale è legato ai tempi dell'emergenza, ma non potrà essere superiore a diciotto mesi. Questa norma mantiene naturalmente in vigore la legislazione sui Piani di emergenza di questi impianti e in particolare le regole per la prevenzione degli incendi.


Idroelettrico

Viene assegnato più tempo alle regioni per disciplinare l'assegnazione delle grandi derivazioni idroelettriche. La norma interviene sul decreto Semplificazioni spostando al 31 ottobre (dal 31 marzo) il termine assegnato alle regioni per la definizione delle regole di assegnazione delle concessioni ai privati. Il dl Semplificazioni aveva stabilito il passaggio alle regioni della proprietà delle opere idroelettriche alla scadenza delle concessioni o in casi di decadenza o rinuncia per poi essere riassegnate.