In breve
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La Xylella avanza e si presenta a Fasano, segnando così una ulteriore progressione verso Nord.
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Non si fermano le polemiche su come l'emergenza Xylella è stata affrontata sino ad oggi, dando spazio anche a teorie antiscientifiche.
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Ultimatum alla Xylella della ministra per le Politiche agricole Teresa Bellanova, e da gennaio già in campo gli aiuti per risollevare le sorti dell'olivicoltura pugliese.
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La cimice asiatica all'attacco delle mele, mentre il Veneto stanzia fondi per la difesa delle colture.
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Battuta d'arresto per il referendum anti agrofarmaci. Intanto si conferma che senza di questi le produzioni crollerebbero.
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Al Governo si studiano gli interventi in favore dell'ambiente e nel mirino finiscono le agevolazioni per il gasolio agricolo.
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Il Ceta, l'accordo commerciale fra Ue e Canada, affossa le nostre esportazioni di formaggi. Ma dalla Commissione europea giunge un giudizio positivo sui primi due anni di attività.
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Riso Carnaroli. Difficile trovare quello originale, mentre sono diffuse, pur lecitamente, le imitazioni.
Questi sono solo alcuni degli argomenti incontrati sui quotidiani in edicola in questi ultimi giorni. Vediamoli più in dettaglio di seguito.
Xylella, troppi errori
Xylella, ancora lei fra i protagonisti dell'informazione sui temi dell'agroalimentare che si sono incontrati sui quotidiani in edicola negli ultimi giorni.Iniziamo dal settimanale “Venerdì” in edicola il 20 settembre insieme a Repubblica, che ospita un commento critico per come l'intera vicenda è stata affrontata. Ne riporto una frase, emblematica: "un'armata raccogliticcia di santoni pretendeva di curare l'equivalente di un cancro vegetale con l'omeopatia". Nulla da aggiungere, molto da condividere.
La “Gazzetta del Mezzogiorno” del 22 settembre conferma la necessità di affidarsi a metodi di comprovata serietà scientifica, ricorrendo alla collaborazione di esperti fra i quali Donatello Sandroni, che il lettori di AgroNotizie ben conoscono per i suoi scritti e le sue "battaglie" a favore di un'informazione corretta sui temi scientifici.
Incurante di questo dibattito, la Xylella continua la sua avanzata fra gli olivi pugliesi e il “Quotidiano di Puglia” del 24 settembre conferma la presenza della malattia a Fasano, il comune più a Nord rispetto agli altri focolai rinvenuti sinora.
Gli sguardi sono ora tutti puntati sulle iniziative che la ministra dell'Agricoltura, Teresa Bellanova, si dice pronta ad attuare per contrastare la malattia. A questo proposito “L'Arena” del 20 settembre conferma che dal prossimo gennaio saranno messe a disposizione le risorse per rilanciare le aree colpite.
L'assalto delle cimici
Ai problemi della Xylella si aggiungono quelli dell'invasione di cimici asiatiche e la “Provincia di Sondrio” del 21 settembre conferma la presenza dei primi danni nei meleti della Valtellina e in particolare sulle mele Stark.In Veneto si cerca di correre ai ripari e la regione, scrive il “Giornale di Vicenza” del 25 settembre, ha messo a disposizione 2 milioni di euro sia per i danni causati dalla cimice, sia per sostenere gli studi sui mezzi di contrasto a questi insetti.
In Emilia Romagna i danni della cimice si sentono in particolare sulla produzione di pere e gli agricoltori chiedono a gran voce dalle pagine della "Gazzetta di Modena" del 26 settembre un piano che li difenda, ad esempio con sostegni per la difesa passiva, come le reti anti-insetto.
In Liguria l'attenzione è rivolta al basilico e agli attacchi di peronospora. A questo fine, si legge sul “Secolo XIX” del 25 settembre, si sta testando la possibilità di utilizzare sementi antiche, capaci di esprimere resistenza a questa patologia.
Agrofarmaci, stop al referendum
Mentre i produttori sono intenti a difendersi dagli attacchi dei patogeni, prosegue la contrapposizione fra quanti sono a favore dell'impiego degli agrofarmaci e quanti al contrario vorrebbero abolirli o limitarne fortemente l'uso.Su questo argomento ha fatto discutere l'iniziativa del comune di Conegliano intenzionato a indire un referendum fra i cittadini.
Dal “Corriere del Veneto” del 24 settembre si sostiene che l'iniziativa rischia di non essere legittimata e nello stesso giorno dal “Gazzettino” gli agricoltori chiedono che sia almeno modificato il quesito posto dal referendum.
La vicenda si chiude con la “Tribuna di Treviso” che il 25 settembre anticipa la decisione di rinviare il referendum, inizialmente previsto per il 24 novembre, in attesa di un parere sull'ammissibilità dello stesso.
Ma senza "chimica" cosa accade alle produzioni agricole? Il quesito è risolto dal “Messaggero” del 22 settembre che afferma come la scelta di abolire ogni intervento porti a un crollo dell'80% per mais, pomodoro e riso e non solo.
Paura ecotasse
A minacciare le colture non solo i patogeni, ma anche talune decisioni che il Governo si appresta a prendere.Fra queste l'eventuale abolizione degli sgravi fiscali sul gasolio ad uso agricolo è vista con molta preoccupazione dal “Gazzettino” del 21 settembre, parere condiviso il giorno seguente da “Libero”, che profetizza gravi ricadute sulle sorti dell'agricoltura.
Interviene dalle pagine di “QN” del 23 settembre anche il presidente di Federalimentare, Ivano Vacondio, che bolla le "ecotasse" come una beffa per il made in Italy.
Del dibattito sulle accise per il gasolio agricolo si torna a occupare "Libero" del 26 settembre, anticipando che in Lombardia gli agricoltori si dicono pronti alla mobilitazione di piazza nel caso di inasprimento della tassazione.
Getta acqua sul fuoco il ministro dell'Ambiente, Sergio Costa, che intervistato da “Il Mattino” del 22 settembre afferma come dalle politiche ambientali che il Governo intende mettere in atto nessuno avrà delle perdite.
Arrivano dalle colonne de "Il Foglio" del 26 settembre le rassicurazioni della ministra alle Politiche agricole Teresa Bellanova, affermando "le tasse dobbiamo ridurle, non aumentarle".
Ceta no, Ceta sì
Si è molto discusso in questi giorni anche dell'accordo che l'Unione europea intendere raggiungere per gli scambi commerciali con il Canada (Ceta).Toni critici quelli di “Libero” del 21 settembre, che punta il dito contro il Ceta per le ricadute negative sulle esportazioni dei nostri formaggi più "blasonati", come Parmigiano Reggiano e Grana Padano, che hanno subìto un crollo del 32% sugli invii verso il Canada.
Analogo parere quello espresso il 22 settembre da “La Stampa”, che denuncia il crollo del nostro export di formaggi verso il Canada.
Considerazioni del tutto opposte arrivano dalla Commissione europea, al contrario soddisfatta dei risultati raggiunti dai due anni di applicazione del Ceta.
Lo si apprende il 24 settembre dalla “Gazzetta di Parma”.
Il nodo imitazioni
La mancata protezione sui mercati internazionali delle nostre produzioni tipiche e l'invasione dei nomi che richiamano il prodotto originale continuano intanto a fare danni, come sottolinea “Il Tempo” del 21 settembre citando il Parmigiano Reggiano e le sue numerose imitazioni.Un problema che riguarda anche il riso, ma in questo caso sul mercato interno, grazie alla possibilità di indicare come "Carnaroli" altri risi che ne sono semplicemente simili, come denuncia “Libero” del 22 settembre.