Intelligenza artificiale e Big data possono sembrare mondi lontani dall'agricoltura. E invece una startup siciliana è riuscita nell'impresa di farli incontrare, applicando al settore primario le tecnologie che già da alcuni anni si sono diffuse negli altri comparti produttivi, come l'industria.

SmartIsland è una startup siciliana, di Niscemi, che sta provando a portare in Italia la rivoluzione AgTech (dall'unione di Agricolture e Technology) che in altri paesi, come gli Stati Uniti e Israele, è già esplosa. Registrare e analizzare in maniera 'intelligente' dati provenienti dai sensori in campo per gestire in maniera efficiente le colture, ottenendo produzioni più abbondanti e di qualità, ad un costo inferiore.

"Tutto è iniziato quando, da studentessa di ingegneria informatica, mi sono resa conto della mole enorme di dati che produceva l'azienda agricola dei miei genitori e che non veniva sfruttata", spiega ad AgroNotizie Maria Luisa Cinquerrui, co-fondatrice di SmartIsland.
"Dall'esterno vedevo l'enorme potenzialità che quei dati racchiudevano e che invece non veniva imbrigliata. E allora ho deciso che dovevo fornire alla mia famiglia e a tutti gli agricoltori gli strumenti per avere produzioni più efficienti".

Di quali dati stiamo parlando?
"Oggi le aziende come quella dei miei genitori, che fanno ortaggi in serra, generano molti dati che riguardano la produttività, la composizione del suolo e la concentrazione di nutrienti, il meteo e la temperatura in serra. Sono informazioni che però non vengono archiviate e gestite per estrarre valore".

Qual è la soluzione che proponete agli agricoltori?
"Noi abbiamo costruito un software che sfrutta l'Intelligenza artificiale per analizzare i Big data provenienti da sensori creati appositamente per raccogliere dati in campo. In questo modo siamo in grado di fornire all'agricoltore tutte le informazioni di cui ha bisogno per gestire al meglio la propria produzione, risparmiando acqua, fertilizzanti, agrofarmaci e così via".

Quali sono i vostri punti di forza?
"Attraverso SmartFarm è possibile monitorare e fare previsioni sulle rese, rilevare in maniera precoce l'insorgenza di malattie, ottimizzare l'utilizzo di acqua e sostanze nutritive".

Quali dati raccolgono i vostri sensori?
"Analizzano la temperatura e l'umidità di aria e terreno, la conducibilità elettrica del suolo, la radiazione solare e la bagnatura fogliare. Inoltre abbiamo sviluppato speciali software di riconoscimento delle immagini che analizzando le riprese delle telecamere installate in campo riescono ad individuare precocemente l'insorgenza di malattie".
 
Sensori SmartIsland
Uno dei sensori sviluppati da SmartIsland

Perché avete chiamato questa piattaforma di agricoltura di precisione SmartFarm?
"Perché grazie all'analisi dei dati è possibile gestire in maniera intelligente le aziende agricole. Gli agricoltori conoscono bene la sfida di avere produzioni di qualità riducendo i costi. Noi aiutiamo gli agricoltori a risparmiare circa il 40% degli input produttivi, dai concimi all'acqua".

Le vostre soluzioni sono già disponibili per gli agricoltori?
"Lo saranno a giugno di quest'anno. Per adesso stiamo portando avanti dei progetti pilota con alcune aziende agricole selezionate nel territorio siciliano".

Dove avete trovato i fondi per sviluppare il progetto?
"Abbiamo utilizzato risorse proprie, ma stiamo partecipando anche a bandi pubblici e ci siamo rivolti anche a fondi privati. La nostra startup è ad esempio accelerata dall'incubatore Digital magic che gestisce anche un fondo di investimento".

Quante persone lavorano nel vostro team?
"Siamo un gruppo di dodici persone con competenze differenti, che vanno dall'agronomia, all'informatica, all'economia".

Avete pianificato anche una espansione all'estero?
"Fino a metà 2019 ci concentreremo sul mercato italiano, poi guarderemo anche all'estero, in particolar modo ad Europa, Usa e Cina, in cui abbiamo dei partner che ci aiuteranno a penetrare i rispettivi mercati".

Il settore AgTech sta avendo un boom, soprattutto all'estero. Non temete la concorrenza di società che sono partite prima e che hanno avuto finanziamenti importanti?
"Noi crediamo di poterci battere ad armi pari. Le soluzioni che abbiamo sviluppato sono a 360 gradi lungo tutta la filiera e sul mercato è difficile trovare competitor che offrano dei pacchetti paragonabili ai nostri. Ora stiamo entrando nel mercato con SmartFarm, ma già abbiamo sviluppato altri tre prodotti e non appena riceveremo gli investimenti adeguati aumenteremo la nostra offerta".

Lei ha detto che offrite soluzioni 'lungo tutta la filiera', in che senso?
"I nostri competitor hanno sviluppato delle soluzioni solo per alcuni segmenti della filiera agroalimentare. Noi attraverso FoodTrack offriremo soluzioni digitali di tracciabilità che vanno dal campo alla tavola, dove il consumatore può seguire la storia di un cibo attraverso un QRcode sull'etichetta".

Gli agricoltori come hanno accolto queste innovazioni?
"All'inizio pensavamo che ci sarebbe stata molta diffidenza nell'accettare il cambiamento, invece siamo stati piacevolmente colpiti da come gli agricoltori e anche le associazioni di categoria si siano aperte alla novità. Sentono questa tecnologie come un bisogno, la soluzione al problema di comprimere i costi. La nostra sfida è produrre un prodotto semplice da usare, efficace ed economico".

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