Il Centro per lo sviluppo agricolo e rurale (Cesar), l'Associazione nazionale condifesa (Asnacodi) e il mondo scientifico, nel corso del IX Convegno nazionale sulla gestione del rischio in agricoltura dello scorso 3 febbraio, hanno siglato un accordo di collaborazione.
Per il mondo scientifico hanno sottoscritto l'intesa il dipartimento di Scienze agrarie, alimentari e ambientali dell'Università degli studi di Perugia (Dsa3), e le società scientifiche dell'area delle scienze agrarie, la Società ortoflorofrutticoltura italiana (Soi), la Società italiana di patologia vegetale (Sipav), la Sezione entomologia agraria della Società entomologica italiana (Sei), la Società italiana di agronomia (Sia) e la Società italiana di economia agraria (Sidea).

Scopo dell'accordo è la collaborazione scientifica per lo sviluppo e il trasferimento delle innovazioni legate alla gestione del rischio in agricoltura, la formazione per l'aggiornamento professionale dei periti estimatori danni da avversità atmosferiche, la stesura di manuali operativi per la stima dei danni alle produzioni assicurabili.
E ancora, progettazione di nuovi strumenti (polizze di assicurazione, fondi di mutualità, strumenti per la stabilizzazione del reddito), elaborare idee progettuali per l'attività di studio/ricerca relative alla gestione del rischio in agricoltura, partecipando a bandi e avvisi pubblici sia nazionali che internazionali.

"Siamo fermamente convinti che dalla collaborazione con le migliori energie scientifiche del paese, possiamo dare un forte contributo di innovazione sia agli strumenti di gestione del rischio ma anche alle nostre imprese in termini di prevenzione e gestione intra aziendale" ha dichiarato il presidente di Asnacodi Albano Agabiti.

Angelo Frascarelli, direttore del Cesar, ha invece sottolineato l'importanza del protocollo sottoscritto in quanto è un'opportunità anche per il mondo scientifico di confrontarsi con gli operatori avendo di fatto da una parte la possibilità di mettere a disposizione delle imprese e dei professionisti del settore agricolo la produzione scientifica nei centri di ricerca e delle università italiane, ma anche di capire le esigenze o nuovi ambiti nei quali è importante concentrare il lavoro di ricerca.

"La gestione del rischio in agricoltura - ha dichiarato Francesco Marangon dell'Università di Udine - è uno dei temi di ricerca che stanno suscitando un crescente interesse anche nell'ambito delle attività degli economisti agrari italiani".
Infine, Francesco Martella, responsabile dell'area sviluppo del Cesar, ha spiegato come questo protocollo è importante per accrescere la qualità dei percorsi di aggiornamento professionale, soprattutto oggi dove sono tante le avversità assicurabili che impattano sul ciclo fisiologico delle coltivazioni, non sempre di semplice rilevazione.