Il mondo del vino della Campania tenta di trovare un passaggio a nord ovest per portare in Canada le pregiate bottiglie del Sannio, dell’Iripinia e del Salernitano. Operazione di per sé non facile, perché nel paese nordamericano la vendita di alcolici è filtrata dal controllo e dall’approvazione dei Monopoli delle provincie e dei territori che compongono la federazione e che esercitano i poteri di veri e propri stati nazionali.

Grazie ad un incoming recentemente organizzato da Confagricoltura Campania è stato propiziato l’incontro tra nove aziende  vitivinicole della regione Campania, stanziate nelle provincie di Avellino, Benevento e Salerno e cinque operatori provenienti da altrettanti Stati del Canada, a cominciare dal Quebec.

L’incoming si è svolto tra il 22 ed il 27 novembre ed ha avuto uno dei momenti più qualificanti negli incontri business to business tenutisi il 23 novembre al Castello di Arechi a Salerno. E che si è snodato anche con visite aziendali tra la Costa d'Amalfi, il Sannio e l'Irpinia. La delegazione canadese era guidata da Piero Titone, dell’Istituto italiano per il Commercio estero di Toronto.

Paolo Di Palma, direttore di Confagricoltura Campania spiega: “Il Canada è un mercato poco consueto per le nostre imprese ed in particolare per le aziende vitivinicole, poiché presenta la particolarità dei Monopoli delle province canadesi, che normano e amministrano il mercato locale di vini e superalcolici”.

In tempi recenti l’incoming dedicato ai Monopoli canadesi in Campania non ha precedenti, pertanto il lavoro da fare non è stato poco.
 "E’ stato sicuramente raggiunto un primo risultato, che è stato quello di presentare il variegato territorio della Campania, la multiforme realtà delle nostre aziende e le tantissime specificità dei nostri vini a questi operatori canadesi – dice ancora Di Palma – Quella canadese è una realtà aggredibile in termini di mercato se le imprese riescono ad offrire - con continuità sui prodotti prescelti – non meno di 3600–4200 bottiglie l’anno”.

E se occorre avere la capacità di riempire i pallet con i cartoni di vino, non è da meno la battaglia da vincere sul fronte della qualità, soprattutto quella che si conquista a suon di riconoscimenti: “Il mercato canadese è sensibile – ricorda Di Palma – ai premi e alle classifiche stilate della stampa specializzata nel comparto vino. Da questo punto di vista questo tipo di incontri è anche un’occasione per tante realtà aziendali che già producono vini di ottima qualità per affinare gli strumenti di marketing export oriented”.