Il comparto degli agrofarmaci crede in un’agricoltura sostenibile, che permetta di conciliare produttività e biodiversità. A questo scopo l’Associazione sostiene progetti come Operation Pollinator, dimostrando che è possibile tutelare gli habitat specifici per gli insetti impollinatori consentendo agli agricoltori di continuare a produrre in modo efficiente e redditizio”. È quanto ha dichiarato Lorenzo Faregna, direttore di Agrofarma, Associazione nazionale imprese agrofarmaci che fa parte di Federchimica – in occasione della visita dell’Associazione all'azienda sperimentale del Centro di ricerca per la patologia vegetale (Cra) di Monterotondo, Roma.

Operation Pollinator è un progetto che nasce dal lavoro di ricerca internazionale di Syngenta, una delle imprese associate ad Agrofarma. Il progetto si basa sulla gestione di aree poco produttive (come i bordi campo), che vengono seminate con essenze specifiche ricche in nettare e polline al fine di attirare gli insetti impollinatori, dimostrando di poter essere considerate habitat idonei a garantire la loro sopravvivenza e di essere un valido rifugio anche per piccoli mammiferi e uccelli.

Monitoraggi effettuati da enti indipendenti hanno infatti dimostrato che, attraverso la creazione di habitat per gli impollinatori, si può aumentare fino al 600% il numero di bombi (genere di imenotteri) presenti nell’area, fino a 12 volte il numero di farfalle e oltre 10 volte il numero di altri insetti in tre anni, andando a migliorare anche le rese e la qualità di alcune delle colture chiave dell’agricoltura europea.

Le imprese aderenti ad Agrofarma sono impegnate da tempo a sostenere anche altri progetti di ricerca, volti a favorire il mantenimento della biodiversità e che mirano a trovare soluzioni per la tutela della salute degli insetti impollinatori, quali, ad esempio, la messa a punto di tecnologie per la lotta alla Varroa destructor, una delle principali minacce per la salute delle api da miele.