Expo 2015, con il grande tema “Nutrire il pianeta, energia per la vita” e una sotto-articolazione molto spiccata in direzione della lotta alla sicurezza alimentare e alla contraffazione alimentare, è uno degli assi portanti dell’appuntamento, che prevede di una manciata di giorni il consiglio Agrifish, in calendario il 13 e 14 ottobre a Lussemburgo.
E così, i 28 ministri agricoli dell’Unione europea, alla presenza del direttore generale della Fao, José Graziano da Silva, siglano un documento in quattro punti chiave.
Li annuncia il ministro Martina: “Punto primo: pianificare le politiche di contrasto alla povertà alimentare e definire come l’Europa può contribuire in concreto a sviluppare misure in merito; due: riduzione degli sprechi, preso atto che ci sono 90 milioni di euro di sprechi in tutta Europa, 189 chili pro-capite a livello europeo e solo in Italia si sprecano 12 miliardi di euro; tre: sostenibilità del modello agricolo legato alla nuova Pac; quarto punto: la redazione di azioni precise e concrete per gestire azioni comunitarie fondamentali partendo da quelle idriche. E quindi una migliore gestione dell’acqua, che è una risorsa prioritaria, che merita grande attenzione”.
A Milano, il prossimo mese di marzo, ci sarà “un Forum mondiale sulla sicurezza alimentare, al quale inviteremo a partecipare tutte le 147 delegazioni dei Paesi partecipanti a Expo 2015”.
Il commissario europeo all’Agricoltura, Dacian Ciolos, invita a riflettere sul tema della diversità delle “produzioni europee, partendo dalla creazione di un nuovo modello rurale”.
“La riforma della Pac – commenta il commissario - ha imposto scelte strategiche e penso alla nostra decisione di integrare le produzioni, perché non si può più pensare a produzione senza una gestione delle risorse naturali. Un altro elemento fondamentale, è il fatto che dobbiamo tenere conto di una Ue ampliata e di agricolture diverse. Sia che siano aziende di piccole o grandi dimensioni, che si parli di agricoltura di montagna o mediterranea, pensiamo di dare prospettive per i giovani”.
Grande attenzione anche alla sicurezza alimentare, il tema cardine appunto del meeting dei ministri agricoli.
“Abbiamo proposto alcuni anni fa di far sì che la sicurezza alimentare fosse un obiettivo prioritario della Pac – prosegue Ciolos – e cinque anni dopo vediamo che la food security rimane nell’agenda internazionale e la Pac, che ha già dato una nuova vita a questo obiettivo, ha operato una scelta giusta”.
Altro scenario positivo sono i 165 milioni di euro che l’Unione europea ha stanziato un nuovo aiuto di emergenza per i produttori di frutta e verdura maggiormente colpiti dalle sanzioni russe. A metà agosto, la Commissione europea aveva annunciato un primo programma di sostegno, già esaurito, del valore di 125 milioni di euro.
L’aiuto fornirà una sorta di compensazione ai coltivatori in cambio della consegna gratuita dei loro prodotti a banchi alimentari e a organizzazioni di beneficenza. Il nuovo regolamento entrerà in vigore “domani e punta a tenere conto delle quantità esportate verso la Russia”.
Fra le novità positive, annunciate da Ciolos, “l’inserimento degli agrumi nell’elenco dei prodotti ammissibili all’aiuto e il fatto che è stato aggiunto un quantitativo pari a 3mila tonnellate per Stato membro, anche per quei Paesi che non esportano direttamente verso la Russia, per tenere conto degli effetti indiretti dell’embargo”.
Ancora però, dice Ciolos, “non abbiamo discusso nel dettaglio di eventuali compensazioni agli agricoltori”. Tuttavia, per il commissario europeo, “occorre prendere decisioni efficaci e usare tutto il budget a disposizione, usando in modo oculato tutto il budget, così che non siano gli agricoltori a pagare due volte le conseguenze dell’embargo russo”.
La borsa dalla quale pescare le risorse, dunque, sarà l’agricoltura. “Con la situazione finanziaria attuale – specifica Ciolos - non è possibile prevedere altre fonti, rispetto al bilancio agricolo. Vista la situazione di bilancio e i forti vincoli nella possibilità di pagamento, visto inoltre che la Commissione deve gestire altre emergenze in altri campi, serve uno sforzo enorme. Se ci fossero margini diversi, è il Consiglio che dovrà decidere se ci sono nel bilancio 2015 altre risorse disponibili”.
Del vertice è soddisfatto anche il direttore generale della Fao, José Graziano da Silva. “Ringrazio per il documento eccellente che stabilisce come agricoltura dell’Unione europea può contribuire alla sfida – dice – perché non possiamo considerare garantita la sicurezza alimentare, anche nell’Unione europea. Dobbiamo fare i conti anche in Europa con gli indigenti e non possiamo limitarci a parlare solo di sicurezza alimentare, ma anche di alimentazione, altro aspetto importante, soprattutto nei Paesi con redditi medio bassi. Allo stesso tempo, non possiamo dimenticare i problemi di obesità, che affliggono anche i bambini sotto i cinque anni”.