La Giunta regionale lombarda, su proposta dell'assessore all'Agricoltura Gianni Fava, ha deliberato l'11 luglio la formalizzazione della proposta di Programma di sviluppo rurale 2014-2020 a valere sulle risorse del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (Feasr). Il Psr sarà notificato entro il 22 luglio alla Commissione europea, per l'approvazione attraverso l'apposita decisione comunitaria.

"L'approvazione della delibera in Giunta è un passaggio significativo di un percorso sul quale l'Assessorato all'Agricoltura della Lombardia ha investito i propri sforzi - ha commentato Fava - attraverso un lavoro di squadra coordinato dal direttore generale Roberto Cova e da uno staff che ha saputo tradurre correttamente le indicazioni politiche del sottoscritto e i suggerimenti degli stakeholders del sistema agroalimentare lombardo. In questo frangente non posso non ricordare anche il contributo prezioso di Franco Picco, il direttore generale dell'Agricoltura, che è venuto a mancare improvvisamente lo scorso novembre".

Il nuovo Psr sarà operativo dal prossimo 1 gennaio e metterà a disposizione, complessivamente, 1.157.565.000 euro, "133 milioni di euro in più rispetto alla programmazione precedente, del settennato 2007-2013 - ricorda l'assessore Fava - ed è la prima volta, dall'istituzione delle Regioni, che la Lombardia inverte la tendenza alla diminuzione della dote finanziaria assegnata".

Destinatari
I destinatari del Psr sono le aziende agricole, agroindustriali e forestali, gli Enti pubblici, le piccole e medie imprese, gli organismi di formazione e consulenza.

Gli obiettivi
Più specificatamente, il Programma di sviluppo rurale individua sei "priorità" e 15 "focus area", che rispondono all'esigenza di una crescita complessiva dell'agricoltura lombarda. Gli obiettivi del Psr sono i seguenti:

priorità 1: stimolare l'innovazione, la cooperazione e lo sviluppo della base di conoscenze nelle zone rurali; rinsaldare i nessi tra agricoltura, produzione alimentare e silvicoltura, da un lato, e ricerca e innovazione, dall'altro, anche al fine di migliorare la gestione e le prestazioni ambientali; incoraggiare l'apprendimento lungo tutto l'arco della vita e la formazione professionale nel settore agricolo e forestale;

priorità 2: migliorare le prestazioni economiche di tutte le aziende agricole e incoraggiare la ristrutturazione e l'ammodernamento delle aziende agricole, in particolare per aumentare la quota di mercato e l'orientamento al mercato, nonché la diversificazione delle attività; favorire l'ingresso di agricoltori adeguatamente qualificati nel settore agricolo e, in particolare, il ricambio generazionale;

priorità 3: migliorare la competitività dei produttori primari, integrandoli meglio nella filiera agroalimentare attraverso i regimi di qualità, la creazione di un valore aggiunto per i prodotti agricoli, la promozione dei prodotti nei mercati locali, le filiere corte, le associazioni e organizzazioni di produttori e le organizzazioni interprofessionali;

priorità 4: salvaguardia, ripristino e miglioramento delle biodiversità, compreso nelle zone 'Natura 2000', nelle zone soggette a vincoli naturali o ad altri vincoli specifici, nell'agricoltura ad alto valore naturalistico, nonché dell'assetto paesaggistico dell'Europa; migliore gestione delle risorse idriche, compresa la gestione dei fertilizzanti e degli agrofarmaci; prevenzione dell'erosione dei suoli e migliore gestione degli stessi;

priorità 5: rendere più efficiente l'uso dell'acqua nell'agricoltura; rendere più efficiente l'uso dell'energia nell'agricoltura e nell'industria alimentare; favorire l'approvvigionamento e l'utilizzo di fonti di energia rinnovabili, sottoprodotti, materiali di scarto, residui e altre materie grezze non alimentari ai fini della bioeconomia; ridurre le emissioni di gas a effetto serra e di ammoniaca prodotte dall'agricoltura; promuovere la conservazione e il sequestro del carbonio nel settore agricolo e forestale;

priorità 6: stimolare lo sviluppo locale nelle zone rurali.

Le risorse complessive a disposizione di Regione Lombardia sul Programma di sviluppo rurale ammontano a oltre 1,157 miliardi di euro. Nella ripartizione del budget, fra le priorità territoriali privilegiate, sono stati assegnati circa 79 milioni di euro per
il trasferimento della conoscenza; 279 milioni di euro per la competitività; 200 milioni di euro per l'innovazione nelle qualità e nelle filiere; 323 milioni di euro per la salvaguardia ecosistemi; 170 milioni di euro per l'uso efficiente delle risorse; 65 milioni di euro per lo sviluppo locale (Clld) e aree interne. Le misure e le operazioni programmate saranno attivate dopo l'approvazione comunitaria, previa consultazione del Comitato di sorveglianza. Inoltre, tutte le operazioni saranno avviate con specifiche disposizioni attuative, che detteranno i principi e le modalità di accesso agli aiuti previsti.