"Quello della riforma della Pac è stato un percorso lungo e complesso, una prova decisiva per il Parlamento europeo che per la prima volta, grazie al Trattato di Lisbona, ha partecipato attivamente in qualità di co-decisore al processo legislativo di una delle politiche di maggior rilievo per l’Unione. Un ruolo di grande responsabilità che accresce in maniera significativa la rappresentatività dei cittadini all’interno dell'unica istituzione europea direttamente eletta, portando sul tavolo della discussione istanze reali ed esigenze concrete".
Così Paolo De Castro, presidente della Commissione Agricoltura e sviluppo rurale del Parlamento europeo, ha aperto ieri a Roma l'incontro dedicato al report annuale delle attività della Commissione, di fronte ai principali operatori del settore. Presente anche il presidente della XIII Commissione Agricoltura della Camera dei deputati, Luca Sani.

Al centro dell'incontro, naturalmente, la riforma della Politica agricola comune approvata lo scorso novembre, dopo quasi tre anni di negoziati, dalla plenaria di Strasburgo, oltre agli altri importanti temi al centro del dibattito agroalimentare di questi ultimi dodici mesi.

"Durante i prossimi sette anni avremo una Pac più equa nella distribuzione delle risorse e nella definizione dei beneficiari, più giovane e più “verde - ha ribadito De Castro - ma al contempo premiante il lavoro e l’impresa. Avremo una riforma che, grazie a un serrato percorso negoziale, fornirà strumenti concreti di sostegno agli agricoltori europei per renderli in grado di affrontare le sfide che un nuovo contesto globale pone loro davanti".
Il presidente della Comagri ammette che sì, "questa non è la riforma che avremmo voluto", ma grazie alle modifiche apportate "siamo riusciti a migliorarla significativamente e con la revisione del 2017, voluta dal Parlamento, e continueremo a farlo, vigilando con attenzione sulla Commissione europea, affinché nella stesura degli atti delegati applicativi sia rispettato l'accordo politico che Consiglio e Parlamento hanno faticosamente raggiunto”.

L’iter di riforma della Pac può dunque rappresentare un modello virtuoso di partecipazione democratica da estendere anche alle altre politiche dell’Unione, mitigando così gli effetti di un populismo sempre più diffuso che rischia di raggiungere derive antistoriche. “L’impegno comune degli europarlamentari dei paesi mediterranei - ha dichiarato De Castro - per modificare l’iniziale proposta della Commissione Ue, palesemente filo-nordica, è un chiaro esempio di come il Parlamento europeo sia l’interlocutore deputato a tradurre le richieste dei cittadini in misure concrete, non venendo però mai meno alla necessità di fare sintesi tra i ventotto Stati membri nel pieno rispetto dello spirito comunitario.
La presenza di rappresentanti istituzionali attenti e pronti a dare battaglia per tutelare e sostenere il proprio settore di riferimento dimostra come l’Europa sia il luogo del confronto. Purtroppo il nostro Paese ha spesso pagato una scarsa o saltuaria presenza istituzionale in sede comunitaria e questo, nel tempo, ci ha evidentemente danneggiato. Ma dobbiamo tornare a contare di più in Europa, perché l’Europa siamo noi”. 


Il dibattito agroalimentare
Durante l’ultimo anno, il dibattito agroalimentare ha confermato una spiccata attenzione ai temi della qualità e della tutela dei prodotti, ma anche alle importanti opportunità riservate al settore dai mercati stranieri e alla lotta allo spreco alimentare. “La battaglia a difesa delle produzioni di qualità è una battaglia che va combattuta ogni giorno - ha sottolineato De Castro -. Già lo scorso anno, con le importanti misure definite nel 'pacchetto qualità', il Parlamento europeo ha dimostrato la sua sensibilità alla difesa dei valori tangibili e intangibili dei prodotti dell’eccellenza agroalimentare. Sempre su questa linea, la recente introduzione in Gran Bretagna del sistema di etichettatura 'a semaforo' ha trovato proprio nella Commissione Agricoltura del Parlamento europeo un fronte compatto che ha chiesto alla Commissione Ue di prendere in esame questo metodo che non informa i consumatori, ma ne condiziona unicamente l’acquisto utilizzando criteri di valutazione assai opinabili".
La regolamentazione dei mercati e della tutela dei prodotti all’interno degli stessi sono, infatti, fattori essenziali nell’Unione.
"Si stanno compiendo importanti passi in avanti, basti pensare al recente accordo di libero scambio tra Ue e Canada e ai negoziati con gli Stati Uniti attualmente in corso".
 
Fondamentale poi il tema dello spreco alimentare: “le attività intraprese dal Parlamento - ha concluso De Castro - sostengono con forza l’adozione di misure volte a informare e ridurre in maniera significativa il food waste. Per questa ragione ci impegneremo affinché il 2015 diventi l’anno della lotta allo spreco alimentare".

L’agenda 2014
Nel corso dell’incontro, Paolo De Castro ha poi anticipato alcuni dei temi che vedranno impegnata la Commissione Agricoltura del Parlamento europeo durante gli ultimi mesi di legislatura. “Tra gli appuntamenti già in calendario per il 2014, la definizione del regolamento sulla promozione nel settore agroalimentare, che abbiamo iniziato a discutere questa settimana e che contiamo di approvare in prima lettura entro maggio”.
Di strettissima attualità poi il nuovo regolamento sulle sementi e le piante di propagazione. “Nei confronti della proposta della Commissione europea attualmente in discussione - ha dichiarato De Castro -, la Commissione Agricoltura del Parlamento ha già manifestato un profondo malessere. Un tema così importante e articolato necessita di ulteriori approfondimenti e non può essere semplificato in un unico provvedimento. Per questa ragione, sono stati presentati numerosi emendamenti, tra i quali anche l’ipotesi di rigetto della proposta”.

Per quanto riguarda Expo2015, il presidente Comagri ha comunicato che il 29 gennaio prossimo il Parlamento Ue ospiterà un vertice tra il Presidente della Commissione europea Barroso, il presidente del Parlamento europeo Schulz e il presidente del Consiglio Letta, e altre importanti figure istituzionali coinvolte, durante il quale sarà presentato un “manifesto” sulle sfide e le opportunità che l’esposizione universale riserverà all’Italia sul tema strategico della sicurezza alimentare”.