Oltre 200 partecipanti provenienti da una ventina di Paesi diversi dell’area euro-mediterranea, oltre 40 presentazioni e 20 poster di aziende, università e centri di ricerche nel campo dell’applicazione industriale delle biotecnologie e della bioeconomia. Sono questi i numeri della terza edizione di Ifib, il Forum italiano sulle biotecnologie industriali e la bioeconomia, che prende il via oggi, 22 ottobre, a Napoli nella cornice di Castel dell’Ovo.

Organizzato da Assobiotec, l’Associazione per lo sviluppo delle biotecnologie che fa parte di Federchimica, Innovhub-Stazioni sperimentali per l’industria e Italian biocatalysis center, in collaborazione con: la Regione Campania, attraverso Campania innovazione Spa, agenzia regionale per la promozione della ricerca e dell’innovazione; la Camera di commercio di Napoli, tramite l’Eurosportello e Technapoli; la rete dell’Unione europea “Enterprise europe network”, Een. Ifib è il principale evento italiano dove si presentano ricerche scientifiche e industriali in grado di favorire una crescita economica sostenibile rispondendo, grazie alle biotecnologie industriali, a tutte le sfide che pone il nuovo millennio: superamento della dipendenza dal petrolio e dalle altre fonti energetiche fossili, aumento della popolazione mondiale e cambiamenti climatici. Il forum è articolato in sessioni dedicate alla salute, alla biocatalisi, all’ambiente, all’agro-alimentare, all’energia e alle bioraffinerie e al trasferimento tecnologico.

L’apertura dei lavori ha visto gli interventi del sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, del presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro, del vicepresidente vicario della Camera di Commercio di Napoli, Luigi Iavarone e del presidente di Assobiotec, Alessandro Sidoli. Iavarone ha commentato: “Le biotecnologie rappresentano un asset fondamentale del nostro sistema economico e anche in questo settore è necessario fare sistema: per questo motivo la Camera è impegnata a sostenere il neonato Distretto tecnologico Campania bioscience”. Al Forum intervengono tra gli altri, in una tavola rotonda che affronta il tema de “Il ruolo dei cluster per sostenere la bioeconomia in Europa”, i rappresentanti dei principali cluster biotecnologici europei, e non solo. Tra i relatori: Manfred Kircher, presidente del Consiglio di sorveglianza del Cluster tedesco delle biotecnologie industriali (Clib2021),  Christophe Luguel dello Iar-Pole francese, Giulia Gregori del cluster italiano della Chimica verde, Richard Cloutier del cluster del Quebec (Canada), Willem Sederel del cluster olandese Bio-based Delta, Vladimir Popov in rappresentanza dell’Accademia nazionale russa delle Scienze, Antonio Di Giulio in rappresentanza della Commissione europea e Alessandro Sidoli, presidente di Assobiotec.

La bioeconomia – commenta Alessandro Sidoli, presidente di Assobiotec – è un settore su cui anche l’Italia deve investire con determinazione, come stanno facendo gli altri Paesi europei, la Russia, gli Stati Uniti, ma anche molti Paesi asiatici e sudamericani, se davvero vogliamo tornare a crescere, conciliando la crescita economica della nazione con la creazione di nuovi posti di lavoro e con la sostenibilità ambientale. Per raggiungere l’obiettivo serve però una strategia concreta per lo sviluppo della bioeconomia, che ci auguriamo il Governo voglia presto varare perché il Paese possa partecipare da protagonista a questa nuova rivoluzione industriale. Lo chiediamo con forza anche da Napoli, città che rappresenta per molti aspetti l’eccellenza della nostra ricerca e del nostro tessuto imprenditoriale, ma anche dove il problema della disoccupazione, soprattutto quella giovanile, raggiunge livelli davvero drammatici”.

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