Rimonta anticiclonica sull’Europa centrale. Il particolare assetto della struttura tripartita ricorda la forma della lettera greca “Omega”: due vortici ciclonici ai lati che stringono un campo anticiclonico subtropicale. L'Italia ne è parzialmente coperta: la propaggine limiterà il transito delle perturbazioni, ma non mancheranno le insidie dai quadranti orientali

Il punto della situazione
Gli ultimi giorni, all'insegna della variabilità, hanno visto alternarsi ampi spazi sereni con annuvolamenti, completando il quadro meteorologico con una forte ventilazione occidentale. Le nubi in transito dai settori occidentali a quelli orientali - sospinte da tali correnti - hanno inoltre trovato lungo il percorso le classiche barriere orografiche delle Alpi e dell'Appennino, prediligendo cosi le aree maggiormente sottovento, con fenomeni più abbondanti sui crinali alpini e sulle regioni tirreniche.
L’analisi del profilo termico degli ultimi giorni evidenzia temperature prevalentemente in linea o poco inferiori alla norma, quanto basta per un primo assaggio d'autunno. Il fresco è stato intensificato per di più dalla sostenuta ventilazione occidentale che, sebbene sfumata dai mari caldi, è stata in grado d’incidere significativamente sulle temperature percepite. Non mancano chiaramente le eccezioni, in particolare nelle località più esposte ai venti di caduta dai monti, ove i valori termici sono schizzati per qualche ora oltre le medie trentennali di riferimento.

Manovre bariche
L’attuale configurazione vede un ampio campo anticiclonico sull’areale europeo occidentale, con un vortice ciclonico sul settore settentrionale del Regno Unito. Quest’ultima figura ha condizionato pesantemente le condizioni meteorologiche del continente, tanto da innescare in molte nazioni una forte instabilità e valori termici più freddi della norma. L'Italia, in bilico tra le diverse circolazioni, ha potuto risentire della variabilità autunnale accennata nelle righe sopra.
Nelle prossime ore si assisterà però ad un rapido cambio dell’assetto barico, con una diversa dislocazione delle alte e basse pressioni. Dopo la sfuriata ciclonica innescata dalla sbandata artica, si aprirà così un periodo dominato per lo più dall'anticiclone delle Azzorre, la struttura che si consoliderà sull'Europa. Non avrà però un carattere puro azzorriano, ma si tratterà per lo più di una configurazione ibrida con un sostanziale supporto africano. La spinta maggiore verrà innescata prevalentemente dall’affondo del vortice ciclonico sull’Atlantico, a largo del Portogallo, che incentiverà la risalita dell’aria calda sui quadranti settentrionali. 

Assaggio simil-estivo
Sugli Stati dell'Europa centro-occidentale si avvertirà perciò un sensibile aumento dei valori termici, che porterà le temperature oltre alle medie stagionali. Tornerà il piacevole tepore avvertibile in quei giorni di fine estate. Ritrovandosi nella periferia della struttura, l'Italia potrà godere però solo relativamente della protezione alto pressoria

Insidie da est
Dai settori balcanici si faranno sentire le infiltrazioni fresche. Una situazione barica ricorrente nel corso dell'estate passata, con le Regioni settentrionali ben protette dall'alta pressione, mentre quelle meridionali e parte delle centrali (Adriatiche) potrebbero subire le infiltrazioni fresche ed instabili dell’ampia lacuna barica, alimentata da fredde correnti provenienti dall'Artico russo.
Il rialzo termico su alcune aree sarà per questa ragione contenuto, determinando addirittura un calo delle temperature, che localmente verranno riportate leggermente al di sotto della norma. 

Evoluzione
Uno sblocco dell’attuale situazione è vista dai modelli previsionali per la fine del mese, con l’arrivo dai settori occidentali di una prima e ben organizzata perturbazione di stampo atlantico.