L'ampia depressione che si sta facendo spazio sui settori occidentali europei non avrà affatto vita breve. Difatti il muro anticiclonico in consolidamento sul versante opposto non le permetterà di evolvere verso levante. Sulla Penisola, dunque, nonostante le brevi parentesi serene, potrebbero insistere condizioni di forte maltempo a medio e lungo termine.

Il punto della situazione
I primi 15 giorni di maggio vengono archiviati termicamente sopramedia sull’Europa orientale, ove sono stati ripetutamente superati livelli da record. In particolare, in Russia si sono avute punte vicinissime ai 30 gradi nell'area moscovita, soglia mai raggiunta in questo periodo in oltre 130 anni di rilevazioni meteo.
Temperature molto alte anche nelle aree più meridionali: il termometro si è spinto fino a +35 sulle coste settentrionali del Mar Caspio, in Ucraina e in Kazakhstan, con punte massime di +35,3°C a Furmanovo.

Analisi
La primavera ha tradizionalmente un carattere dinamico, ma quest’anno sta tirando fuori qualità addirittura "bizzarre". Idealmente, a metà maggio ci si aspetta l'arrivo dei primi periodi anticiclonici e quindi le prime giornate estive. Quest'anno, nonostante i primi assaggi di beltempo, per il momento l’estate sta faticando a farsi largo, come mostra la disposizione delle figure bariche sullo scacchiere europeo.
Freddo ad ovest, caldo ad est: sinottica che supporta l'isolamento di un'ampia perturbazione sull'Europa occidentale – prettamente immobile – grazie al muro anticiclonico nelle Nazioni orientali.
All’Italia interessa chiaramente la prima figura. Il tipo di configurazione che si sta delineando è più autunnale che primaverile: l'intensità e l'insistenza delle precipitazioni saranno l'aspetto più preoccupante, al punto che in alcune Regioni italiane le piogge  abbondanti stanno causando ritardi nelle semine in Val Padana di importanti cereali, compromettendo quindi pesantemente la futura produzione.

Evoluzione
Il rischio nubifragi non è del tutto scongiurato, come mostrano anche gli ultimi run modellistici, perchè la barriera oltre l'Adriatico bloccherà per ore la perturbazione in entrate dai quadranti occidentali. Le Alpi, le Prealpi e la fascia pedemontana saranno le aree più colpite, ma anche l'alta Toscana non sarà del tutto indenne.
L’instabilità risulterà quindi persistente fino al perdurare della depressione ad ovest dell'Italia. L’unica probabile via d’uscita sarà il suo isolamento sul Mediterraneo, che in seguito al taglio dei rifornimenti freschi da nord andrà pian piano a rimarginarsi. Temporanei miglioramenti frutto delle scadenti prove tecniche dell'Anticiclone africano s’intervalleranno così ai nuovi apporti destabilizzanti: ecco le sorti del medio e lungo termine con momenti soleggiati e frequenti temporali.

Tendenza
Rapidi passaggi perturbati insisteranno fino al weekend sulle Regioni centro settentrionali. I fenomeni saranno localmente abbondanti, in particolare sui rilievi, ove sono attesi anche nubifragi. Nelle regioni del Sud Italia prevarranno invece temperature quasi estive e cieli sostanzialmente sereni, complice una tesa ventilazione dai quadranti meridionali.
Nei primi giorni della prossima settimana la situazione andrà migliorando su quasi tutto il territorio, in parte e in via del tutto temporanea, complice la parziale estensione del campo anticiclonico africano.
Come anticipato, il bel tempo non riuscirà a stabilizzarsi completamente, perché rovesci e temporali saranno spesso in agguato dietro l’angolo, opera di nuove infiltrazioni dai settori di ponente. Dato l’isolamento dei vortici sul Mediterraneo non è inoltre da escludere la formazione di alcune gocce fredde.