"All'olio extravergine d'oliva le truffe e le sofisticazioni causano danni per 1,5 miliardi di euro l'anno. Ecco perché i controlli e gli interventi sul campo effettuati dai Nuclei specializzati dei Carabinieri sono fondamentali per la difesa del 'made in Italy'". Lo afferma il presidente della Cia, Confederazione italiana agricoltori, Giuseppe Politi, che plaude all'operazione dei Nas di Firenze, che ha portato al sequestro di oltre 500 mila litri di olio extravergine d'oliva contraffatto tra Toscana, Emilia Romagna e Lazio.

Il numero uno della Confederazione osserva poi: "Considerando che l'extravergine prodotto in Italia sta tra i 4 e i 5 milioni di quintali, mentre quello effettivamente commercializzato ammonta a 8-9 milioni di quintali, vuol dire che almeno la metà dell'olio extravergine imbottigliato nel nostro Paese non è italiano e probabilmente neppure vero extravergine".

Il presidente Politi sottolinea che tutto ciò va a discapito, oltre che dei consumatori, dei produttori nei campi: "La presenza di grandi quantità di oli lampanti e deodorati venduti a cifre irrisorie determina il crollo dei prezzi delle olive, con conseguenze gravissime sui redditi degli olivicoltori".

"Ecco perché è sempre più indispensabile proteggere le aziende sane del Paese, l'intero comparto olivicolo, che è di primaria importanza per la nostra economia. 'Tolleranza zero' verso i pirati dell'olio, aumentando i controlli e inasprendo sanzioni e pene. Solo così si possono proteggere i cittadini dagli inganni che mettono a rischio la loro salute e - conclude Politi - i guadagni, ma soprattutto la credibilità dell'agroalimentare italiano, conquistata proprio grazie alla qualità dei suoi prodotti".