Vite spezzate, aziende demolite, case distrutte. Eccolo lì il terremoto, che in Emilia ha aggiunto il dramma agli effetti di una crisi che già mordeva forte. Tutti coinvolti, nessuno escluso, agricoltura in testa con stalle crollate sugli animali e migliaia di forme di Parmigiano Reggiano e Grana Padano sepolte sotto ciò che rimane delle scalere, le enormi scaffalature sulle quali il formaggio riposa sino a maturazione avvenuta. Uno scenario sul quale i quotidiani pubblicati all'indomani del sisma hanno acceso i riflettori per stimare il danno e richiedere aiuti. Sotto le macerie, scrive il “Secolo XIX” del 21 maggio sono rimaste 500mila forme di parmigiano Reggiano. Un dato forse sovrastimato e ridimensionato il giorno seguente da “Repubblica” che parla di “solo” 300mila forme. In termini economici il danno per i caseifici è stimato da “Il Sole 24 Ore” del 22 maggio in 100 milioni di euro. Ma il conto aumenta a 200 milioni se lo sguardo si allarga ai danni subiti da tutta l'agricoltura, come riporta “Il Tempo” del 23 maggio. E poi bisogna fare i conti con i posti di lavoro che il terremoto si è portato via, un conto salato secondo “Avvenire” del 22 maggio che indica in cinquemila i posti a rischio. Il conto finale dei danni subiti dall'agricoltura, con il passare dei giorni, si fa però sempre più pesante. Una prima valutazione arriva da “Il Sole 24 Ore” del 24 maggio che fa salire i danni subiti dall'agricoltura a 500 milioni di euro. Superata l'emergenza dei giorni successivi al sisma, bisognerà pensare alla ricostruzione e alla ripresa delle attività. Dalle pagine de “L'Unità” del 23 maggio si chiede al Governo il blocco dei mutui. Intanto si ha la conferma, già dal 21 maggio, che per le zone colpite è stato dichiarato lo stato di emergenza, come si apprende da “L'Arena”.

 

Voucher, dibattito aperto

Il dramma del terremoto mette in secondo piano le contestazioni sull'applicazione dei voucher in agricoltura, così come vengono proposti nella riforma del lavoro della quale si è discusso in queste settimane. Se ne è parlato su “Il Sole 24 Ore” del 18 maggio per commentare i punti critici della riforma. Il confronto, scrive “Italia Oggi” del 19 maggio, vede contrapposti sindacati e imprese. Tanto che si arriva a proclamare un giorno di protesta, come riferiscono le cronache pubblicate da “Il Mattino” del 23 maggio. Poi i primi cenni di un possibile punto di incontro fra le proposte del Governo e le richieste del mondo agricolo. In pratica si apre la possibilità di utilizzare i voucher oltre il limite dei settemila euro, ma solo per studenti e pensionati. I dettagli sono anticipati da “Il Messaggero” del 23 maggio. Se ne parla il giorno seguente su “Brescia Oggi” che commentando l'accordo raggiunto al Senato lo definisce una “rivoluzione a metà”. Ancora il 24 maggio dalle pagine de “La Padania” forti critiche alla riforma dei voucher, che potrebbe ridare spazio al lavoro in nero.

 

Il rebus Imu

Restiamo nelle “manovre” del Governo parlando di Imu, la cui applicazione per i fabbricati agricoli si sta traducendo in una sorta di “rebus”, così definisce la materia “Il Sole 24 Ore” del 19 maggio. E' ancora nello stesso giorno “Il Sole 24 Ore” che sempre a proposito di Imu riporta alcune considerazioni sulle riduzioni di questa imposta che riguardano il mondo agricolo. Infine da “La Stampa” si apprende che sarà possibile scalare dall'Imu gli eventuali crediti vantati nei confronti dello Stato.

 

Eppur si muove

Nonostante le mille difficoltà il mondo agricolo fa registrare segnali positivi, come la nascita di 10mila nuove imprese agricole che si sono presentate sulla scena produttiva dall'inizio dell'anno e delle quali scrive “Avvenire” del 18 maggio. C'è una crescita, si apprende nello stesso giorno da “La Discussione”, nel numero di agricoltori che possono essere compresi nella fascia dei “giovani”. Esempi di aziende agricole vincenti, in questo caso guidate da donne, sono riportate sulle pagine del magazine “Donna” in edicola insieme a Repubblica il 20 maggio, che ospita un ampio servizio su un'azienda del piacentino. Altro esempio arriva dalle pagine de “La Stampa” del 21 maggio descrivendo i passi da compiere per avviare un agriturismo. Ancora indicazioni su come avviare un'impresa agricola si possono leggere sulle pagine di “Lab il Socialista” del 19 maggio.

 

Le quote in Tribunale

Intanto il mondo delle stalle continua a confrontarsi sull'eterno tema delle quote latte, di nuovo sotto la lente della magistratura che, scrive “Avvenire” del 18 maggio, vuole fare chiarezza sui vari passaggi. Si continua sulle pagine del “Giornale” che il 19 maggio ricorda che a colloquio con i magistrati sono stati chiamati il presidente di Agea, Dante Fruscio, e Gianna Gancia, presidente della provincia di Cuneo. E' una “Latte Connection” come la definisce “Italia Oggi” quella della quale si stanno oggi occupando tre diverse inchieste.

Ancora latte con il gruppo Parmalat al centro delle cronache per l'acquisizione della Lactalis Usa. I dettagli si possono leggere su “Repubblica” e su “Il Sole 24 Ore” del 23 maggio. L'operazione, in sintesi, ha consentito all'attuale proprietà di Parmalat (la francese Lactalis) di utilizzare il “tesoretto” messo in insieme da Enrico Bondi nella sua operazione di salvataggio dell'azienda di Collecchio. Una vicenda che solleva molte critiche, puntualmente registrate sulle pagine de “Il Sole 24 Ore” del 24 maggio.