Di pochi giorni fa la notizia diffusa dall'Efsa - l'Autorità europea in materia di sicurezza alimentare, secondo la quale l'ente si trova impegnato in alcuni progetti scientifici riguardanti, tra l'altro, la salute delle api legata all'impiego di agrofarmaci.
La consulenza dell’Efsa è stata richiesta dalla Commissione europea nel 2011, dopo che membri del Parlamento europeo e associazioni di apicoltori avevano espresso preoccupazioni circa l’appropriatezza dell’attuale modello di valutazione del rischio.
Su mandato della Commissione, l'Autorità dovra valutare anche il fondamento scientifico della sospensione precauzionale da parte dell’Italia dell’immissione in commercio di semi di mais trattati.
Una questione irrisolta
L'importanza della questione, come sottolinea la stessa Autorità, sta nel ruolo fondamentale svolto da questi insetti non solo per i prodotti di cui ci concedono il beneficio ma, soprattutto, per la loro funzione di impollinatori in una vasta gamma di colture e piante selvatiche.
Infatti, l'impollinazione di oltre 200 delle 264 specie coltivate in Europa, dipende dall'azione di insetti – api per lo più – il cui lavoro ha un valore economico di miliardi di dollari.
Visioni discordanti
Il punto, da anni, è definire l'effettiva responsabilità di alcuni insetticidi sistemici nel determinare il fenomeno mondiale che da qualche anno porta alla massiccia moria delle api.
A fronte degli studi pubblicati nelle ultime settimane dalla rivista Science, secondo i quali esisterebbero evidenti correlazioni tra il fenomeno e l'impiego agricolo di insetticidi sistemici - i neonicotinoidi in particolare -, Agrofarma risponde affermando che gli studi in questione si sarebbero svolti ipotizzando livelli di esposizione delle api agli agrofarmaci ben oltre i livelli raggiungibili in condizioni di un loro normale uso.
Gli studi
Ma a supportare la tesi pubblicata dall'autorevole rivista scientifica americana, ci sarebbe un ulteriore studio della Harvard School of Public Health pubblicato sul Bulletin of Insectology e condotto dal gruppo di ricerca di Alex Lu, professore del Department of Enviromental Health.
Anche in questo caso viene identificato un forte legame tra l'uso del neonicotinoide Imidacloprid e il Colony Collapse Disorder, il fenomeno che porta le api adulte ad abbandonare gli alveari causando la scomparsa dell'intera colonia.
Avalla i risultati delle evidenze scientifiche riportate anche un terzo studio universitario pubblicato sulla rivista PlosOne.
Di grande interesse in questo senso, la relazione di attività con relativi risultati del progetto della Rete rurale nazionale Apenet aggiornata ad ottobre 2011.
Il progetto è finalizzato a valutare l'efficacia e gli effetti della sospensione dell'uso dei neonicotinoidi nella concia delle sementi di mais sospesa in Italia fino al 30 giugno 2012 dal decreto del ministero della Salute del 25 ottobre 2011.
La relazione evidenzia come un confronto tra la resa produttiva di semente trattata solo con fungicida e quella derivante dalla stessa semente conciata in aggiunta con i quattro principi attivi studiati - imidacloprid, clothianidin, thiamethoxam e fipronil – non vi sia, relativamente a parametri di valutazione agronomica standard, una differenza significativa nelle medie dei risultati.
In assenza di trattamenti insetticidi, anche il monitoraggio di fitofagi ipogei sul mais (elateridi e diabrotica) secondo i dati Apenet, si è mantenuto sempre sotto la soglia di tolleranza con assenza di attacchi gravi che si confermano essere evento raro.
Nella medesima relazione, i risultati relativi alla ricerca degli effetti dell’impolveramento eseguita su api in volo libero durante il sorvolo di un campo seminato con mais conciato per il raggiungimento delle essenze in fiore, hanno evidenziato l'assenza di sintomi di intossicazione all’inizio della semina ma, in presenza di un alto tasso di umidità, una mortalità del cento per cento entro le 24 ore.
L'intervento dell'Efsa
Sui risultati di Apenet, all'Efsa è stato richiesto di fornire una dichiarazione entro l'estate. Inoltre, con l’intento di dirimere la questione e fornire una consulenza esaustiva su cui fondare le decisioni, l’Autorità sta predisponendo i piani per un esame all’avanguardia.
Colonna portante del lavoro è un documento guida sulla valutazione del rischio dei prodotti fitosanitari che sarà pubblicato quest’anno.
A precedere la pubblicazione un ulteriore documento da completare entro la fine di aprile, riportante un parere sugli elementi scientifici alla base dell’elaborazione di una valutazione del rischio.