La Presidenza danese, Paese che detiene in questo semestre la guida del Consiglio dell’Unione europea, ha debuttato lunedì 23 gennaio nel corso del primo Consiglio Agricoltura dell’anno.
Sul tavolo dei ministri c’era la presentazione del programma per i prossimi sei mesi, incentrato ovviamente sulla riforma della Pac (Politica agricola comune), ma anche su altri dossier legislativi, come quelli riguardanti i prodotti di qualità e la revisione delle norme sui cibi per bambini.
E' stato poi avviato il dibattito sull’Ocm (Organizzazione comune di mercato), che si è strutturato su due filoni principali: le misure straordinarie in caso di crisi e quelle per migliorare il funzionamento e l’efficienza della catena alimentare.
La conferenza stampa del ministro italiano dell’Agricoltura, Mario Catania, a margine del Consiglio, è stata l’occasione per una carrellata su svariati temi di rilevanza europea.
Ortofrutta, a marzo incontro tra i Paesi produttori
Una riunione dei Paesi che producono ortofrutta sarà organizzata a margine del prossimo Consiglio Agricoltura (19-20 marzo), per cominciare a discutere delle modifiche per rendere più efficiente l’attuale Ocm nel settore. L’appuntamento è stato confermato dal Commissario responsabile, Dacian Cioloş, al ministro Catania, accogliendone la richiesta.
Anche in vista di questo incontro, si è infittita l’agenda dei bilaterali con i ministri dei Paesi maggiormente interessati (tra cui Spagna, Francia, Germania).
Gruppo ad alto livello sul vino
Soddisfazione per l’annuncio di un Gruppo ad alto livello sul vino, indetto dal Commissario Cioloş. “E' un buon segnale – così Catania ha accolto l’iniziativa –, significa che ci si è resi conto che sull’eliminazione del regime dei diritti d’impianto c’è ancora bisogno di discutere”.
La decisione, presa nel 2008, intendeva promuovere la liberalizzazione dei vigneti a partire dal 2016, sopprimendo l’attuale sistema, per cui è necessario ottenere dei diritti di produzione. Per Catania, in quel consesso “emergerà una richiesta largamente maggioritaria per una prosecuzione del regime dei diritti nel settore”. Una richiesta sostenuta in primis dal governo italiano, preoccupato dagli effetti destabilizzanti che una liberalizzazione della coltivazione della vite potrebbe produrre.
Virus Schmallenberg, non esclusa la sua diffusione
Non è escluso che il virus Schmallenberg, che ha colpito allevamenti bovini, ovini e caprini di Olanda, Belgio, Germania e da poco anche Regno Unito, arrivi in Italia. “Attualmente non è presente sul nostro territorio – ha spiegato Catania –, ma essendo il nostro un Paese importatore di bovini, non mi sento di scartare quest’eventualità”. Il ministro ha poi rassicurato che al momento non si riscontrano conseguenze sulla salute umana e che, secondo gli esperti, la malattia non è trasmissibile all’uomo: “si tratta quindi certamente di un problema economico, ma non di tipo sanitario”, ha concluso. Anche in Francia, Paese da cui importiamo molta carne, al momento non si è registrato alcun focolaio.
Ogm, riflettere sulla possibilità di vietarli a livello nazionale
Il governo italiano potrebbe imprimere un cambio di rotta in materia di Organismi geneticamente modificati, rispetto alla proposta della Commissione che, di fronte alla situazione di stallo a livello comunitario tra gli Stati membri “pro” e i “contro”, ha avanzato l’idea che ogni Paese decida se vietare o meno la coltivazione sul proprio territorio.
Il precedente Esecutivo era per un intervento di tipo comunitario.
Il ministro Catania, invece, si è mostrato favorevole alla possibilità di scegliere a livello nazionale: “sia l'opinione pubblica che i rappresentanti agricoli restano molto negativi sull’idea di coltivare Ogm in Italia – ha spiegato Catania –, non vedo quindi perché essere negativi sull’approccio presentato dalla Commissione”.
Come da lui sottolineato, si tratta per il momento di un’opinione personale, non avendo il Governo ancora avuto tempo di trattare la materia coinvolgendo tutti i dicasteri interessati.
Bando gabbie galline ovaiole: le aziende si stanno rapidamente adeguando
Da parte del ministro sono arrivate rassicurazioni circa l’adeguamento al bando delle vecchie gabbie per le galline ovaiole, entrato in vigore all’inizio di quest’anno. Il ritardo di uno Stato membro nel mettersi in regola farà scattare a breve una procedura d’infrazione.
“La situazione è in rapido miglioramento – ha detto fiducioso Catania –, il numero delle aziende che si stanno adeguando alle nuove norme cresce di settimana in settimana”. Questo non sarà sufficiente per impedire le procedure, che riguardano una buona metà dei Paesi europei, ma trattandosi di un procedimento giudiziario lungo, il ministro è parso convinto che il problema sarà risolto prima di trovarsi davanti alla Corte di Giustizia europea, col rischio di pagare multe salate.
La Pac compie 50 anni
Lunedì è stato anche il compleanno della Pac, che ha compiuto 50 anni. Alle celebrazioni era presente anche il presidente della Commissione, José Barroso, che ha ricordato il ruolo essenziale di una Pac riformata per il raggiungimento degli obiettivi dell’Europa 2020: “Contribuirà alla crescita e soprattutto sosterrà l’occupazione – ha dichiarato Barroso –, affinché l'Unione esca più forte e più unita dalla crisi che stiamo attraversando''.
Per il Commissario responsabile, Dacian Cioloş, “è tempo di riscrivere le regole di collaborazione tra la società e gli agricoltori. E deve essere una collaborazione che permetta a chi produce di vivere del proprio lavoro: dobbiamo sostenere il reddito agricolo”.
I 50 anni della Pac, da sinistra: Dacian Cioloş e José Barroso
(Fonte: Commissione europea)