"Entro 3 mesi dalla data di entrata in vigore della Legge di stabilità, il ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali, con uno o più decreti di natura non regolamentare da adottare d'intesa con il ministero dell'Economia e delle Finanze, individua i terreni a vocazione agricola, non utilizzabili per altre finalità istituzionali, di proprietà dello Stato, nonché di proprietà degli enti pubblici nazionali, da alienare a cura dell'Agenzia del Demanio". 

E' quanto afferma la Coldiretti nel rendere note le disposizioni in materia di dismissioni dei terreni agricoli previste nel Maxiemendamento nel quale si prevede, peraltro, che la vendita avverrà mediante trattativa privata per gli immobili di valore inferiore a 400mila euro e mediante asta pubblica per quelli di valore pari o superiore a 400mila euro. 

"Al fine di favorire lo sviluppo dell'imprenditorialità agricola giovanile è riconosciuto - sottolinea la Coldiretti - il diritto di prelazione ai giovani imprenditori agricoli, così come definiti ai sensi del Decreto legislativo 21 aprile 2000, n. 185, e successive modificazioni. Le regioni, le province, i comuni possono vendere i beni di loro proprietà aventi destinazione agricola conferendo mandato irrevocabile a vendere - precisa la Coldiretti - all'Agenzia del demanio che provvede al versamento agli enti territoriali già proprietari dei proventi derivanti dalla vendita al netto dei costi sostenuti e documentati". 

"L'accoglimento nel Maxiemendamento alla manovra della  nostra proposta formulata al Forum di Cernobbio di vendere le terre pubbliche ai giovani coltivatori è una buona notizia per il Paese e per gli agricoltori", ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini nel sottolineare che si tratta di 338mila ettari di terreni agricoli per un valore stimato di 6 miliardi di euro, secondo le elaborazioni Coldiretti su dati del Censimento dell'agricoltura