La manovra iniqua del governo e la totale assenza di misure per l’agricoltura, lo sforzo verso un’azione comune e condivisa delle organizzazioni di rappresentanza, l’importanza di un documento come la “Carta di Matera” e l’appuntamento alla prossima Festa della Cia. Nel comizio che ha chiuso a Torino la VI° edizione della Festa nazionale dell’agricoltura, il presidente della Confederazione italiana agricoltori, Giuseppe Politi, ha riannodato i fili dei temi tracciati nella “quattro giorni” di conferenze e workshop e ha ribadito i problemi e le priorità del settore primario.
“La manovra in discussione al Parlamento ignora completamente l’agricoltura. Anche in questa occasione - ha spiegato Politi - il governo si è mostrato del tutto insensibile ai problemi della categoria. Eppure oggi 3 imprese su 5 hanno bilanci in ‘rosso’. Si tratta di un atto irresponsabile che rischia di mettere fuori mercato oltre 350mila aziende, alle prese con costi sempre più proibitivi, con redditi falcidiati dalla crisi e con prezzi sui campi non certo remunerativi”.
“Non solo l’esecutivo ha completamente ignorato le richieste unitarie del mondo agricolo di aprire un Tavolo ‘ad hoc’ per il comparto - ha continuato il presidente della Cia - ma ha anche messo da parte le proposte lanciate nelle scorse settimane da tutte le parti sociali, che nel documento unitario presentato a Palazzo Chigi hanno riaffermato come la solidità dei conti pubblici vada accompagnata e rafforzata con misure per la crescita e lo sviluppo dell’economia. E invece nulla, nella manovra ci sono solo provvedimenti confusi e ulteriormente depressivi per il sistema Paese”.
“Ecco perché rinnoviamo l’appello al governo perché cambi rotta e vada nella direzione da noi auspicata. Partendo proprio dall’agricoltura, che può dare un contributo sostanziale alla crescita dell’Italia, anche dal punto di vista dell’occupazione. C’è bisogno però - ha ribadito Politi - di interventi concreti, seri e non ‘spot’, innanzitutto per ridare certezze e prospettive a più di un milione e mezzo di famiglie che vivono di agricoltura e in agricoltura”.
Politi ha poi ricordato l’importanza della “Carta di Matera”, il manifesto programmatico delineato dalla Confederazione per coinvolgere i comuni italiani nella costruzione di “un futuro con più agricoltura”. Un documento firmato anche dal sindaco di Torino, Piero Fassino, proprio nell’ambito della VI Festa nazionale dell’agricoltura.
La kermesse ha avuto una grandissima partecipazione di pubblico, con oltre 300mila presenze da giovedì a domenica. Tantissimi i curiosi i che hanno visto, toccato e assaggiato i prodotti tipici provenienti da tutta la penisola.
Politi ha annunciato il nome della regione che ospiterà la prossima Festa nazionale dell’agricoltura: il 'testimone' passa all’Abruzzo, che accoglierà la VII° edizione della kermesse nel 2013, rispettando la cadenza biennale della manifestazione. La formula, però, rimane la stessa: un 'meeting pot' di workshop e degustazioni, conferenze e spettacoli; un viaggio nei sapori e nei saperi della migliore tradizione agroalimentare ‘made in Italy’.
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