Dopo aver scagionato i cetrioli, i primi test di laboratorio in Germania hanno decretato che non sono i germogli di soia i responsabili del batterio killer che ha portato alla grave epidemia di E.Coli nel Paese.
A riferirlo sono fonti ufficiali sulla base delle analisi condotte su 23 dei 40 campioni sequestrati nell'azienda del villaggio di Bienenbuettel.
"Ieri le autorità tedesche hanno evidenziato un legame con i germogli, ma parte dei test sono risultati negativi, domani ci saranno nuovi risultati". Lo ha detto il commissario alla Sanità dell'Unione europea John Dalli nel corso della conferenza stampa tenuta al termine del consiglio dei ministri della Sanità.
Dalli ha detto che i casi di E.Coli riguardano 1.600 persone di cui 700 sono in gravi condizioni.
"L'epicentro - ha confermato - è nell'area di Amburgo, l'epidemia riguarda 11 Stati membri ma tutti i casi sono riconducibili alla Germania. La gravità della situazione è stata confermata dal ministro della Sanità ungherese Miklos Rethelyi, presidente di turno del consiglio il quale ha confermato che gli aspetti economici della situazione saranno oggetto della riunione straordinaria del consiglio dei ministri dell'Agricoltura convocato per la giornata odierna".
Dalli ha sottolineato dal canto suo che tra ministri dell'Agricoltura e ministri della Sanità deve esserci, sulla questione dell'E.Coli, la massima collaborazione pur nel rispetto delle competenze.
"Oggi - ha precisato dalli - sarò al consiglio Agricoltura insieme al commissario Ciolos. Le informazioni che riceviamo - ha precisato Dalli rispondendo ad una domanda - ci indicano che non c'è una diffusione della contaminazione che anzi è contenuta e che l'incidenza sta diminuendo giornalmente ma magari domani la situazione potrebbe essere diversa. Al momento la situazione indica che ci sono meno contaminazioni", ha anche detto Dalli.
A proposito delle voci che indicano l'origine dell'epidemia in una fuga accidentale di materiale di laboratorio Dalli ha risposto che "non è una fattispecie che ci è stata presentata" ma ha ammesso di non avere tutte le informazioni necessarie concludendo "non posso escludere nulla".
Infine il commissario ha risposto ad alcune domande sulla funzionalità del sistema di Alert rapido insistendo sul fatto che si sta discutendo di alcune modifiche ma non di una riforma. "Questo strumento - ha insistito - deve essere attivato solo sulla base di effettive prove scientifiche".
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Fonte: Commissione europea - Sanità