Lo scorso 20 maggio 2011 presso nella cornice agreste dell'agriturismo 'La Lupa' di Castelfranco Emilia (Mo) si sono tenute le Assemblee dei soci di Ccpb e del Consorzio Il Biologico.

Due momenti importanti che hanno permesso di fare il punto sulle attività svolte nel 2010 da entrambe le società ed un'ampia analisi sul settore a livello nazionale ed internazionale grazie alla realizzazione di un partecipato seminario di approfondimento con la partecipazione di Enrico De Ruvo dell'Ismea, che ha fatto il punto sul mercato interno, e di Udo Censkowsky di Organic Services che ha approfondito il mercato del biologico a livello internazionale. Agli interventi è seguita una tavola rotonda coordinata dal Roberto Della Casa, docente in marketing dei prodotti agroalimentari all'Università di Bologna cui hanno partecipato, oltre ai citati relatori, anche i dirigenti degli uffici che si occupano di agricoltura biologica della Regione Emilia-Romagna (Roberta Chiarini) e del Mipaaf (Teresa De Mattheis).

Un importante momento di confronto che ha coinvolto gli operatori, in realtà i veri protagonisti dello sviluppo, sia sulle strategie di mercato che sulle regole da cui non si può prescindere e di cui le istituzioni devono essere garanti.

Del resto il settore del biologico è in crescita ormai da molti anni; nemmeno la crisi economica globale degli ultimi anni ha modificato significativamente il trend crescente del settore.

Nel mondo le superfici coltivate hanno raggiunto nel 2009 i 37,2 milioni di ettari distribuiti in tutti i continenti, mentre le aziende agricole coinvolte sono state 1.809.000.

Il mercato globale dei prodotti biologici ha raggiunto i 54,9 milioni di dollari con un incremento di 4 milioni (+7,8 %) rispetto al 2008.

Nell'Unione Europea gli ettari coltivati sono 9.271.000 e gli operatori 257.665.

L'Italia, con oltre 1,1 milioni di ettari, 43.029 produttori ed oltre 5000 imprese di trasformazione rimane uno dei principali protagonisti a livello mondiale.

Il mercato italiano, per dimensioni il quarto dell'Unione Europea, sta realizzando tassi di crescita particolarmente consistenti: secondo i dati Ismea la spesa domestica per prodotti biologici confezionati è aumentata dell'11,6 rispetto al 2009, mentre per l'ortofrutta fresca e sfusa l'aumento è stato un po' più contenuto (+ 8,1%).

Questa tendenza sembra peraltro continuare se, come si evidenzia sempre dai dati Ismea relativi al primo bimestre 2011, la spesa domestica per prodotti biologici confezionati risulta aumentata del 13% e per l'ortofrutta fresca e sfusa dell'11,6%.

A fronte di questo quadro sicuramente positivo, durante le Assemblee si sono affrontate anche le problematiche del settore, alcune di vecchia data, che anno dopo anno si trascinano senza che si riesca a trovare soluzioni soddisfacenti.

Parliamo per esempio dell'appesantimento burocratico che, anziché ridursi, come più volte auspicato, si va aggravando o del difficile dialogo con e tra le istituzioni che, in un settore così pesantemente normato, rappresenta anch'esso un ostacolo importante per lo sviluppo.

Non vanno dimenticati inoltre i problemi di efficienza, competitività e giusta distribuzione del valore all'interno delle filiere su cui c'è ancora molto da lavorare anche per stimolare la conversione di nuove aziende agricole dopo una stasi che dura ormai da 10 anni.