“L’appello del ministro delle Politiche agricole Giancarlo Galan alle regioni  affinché utilizzino al più presto e bene le risorse comunitarie, nazionali e regionali che finanziano i Psr-Programmi di sviluppo rurale va subito raccolto. Le regioni facciano autocritica e si mettano al lavoro”. Lo sollecita con preoccupazione Confagricoltura. 
In base ai dati resi noti dal ministero per le Politiche agricole c’è il rischio concreto, ricorda Confagricoltura, di dover restituire (se non spesi entro il 31 dicembre 2010, data in cui scatta il disimpegno automatico) ben 615 milioni di euro alla Comunità Europea che, sommati ai fondi di cofinanziamento nazionale e regionale non utilizzati, farebbero perdere oltre 1,1 miliardi di euro di fondi europei per il comparto agricolo.
 
I dati più preoccupanti provengono dalle regioni che rientrano nell’obiettivo convergenza, diretto alle regioni in ritardo di sviluppo e che riguarda Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia; rischiano di far perdere agli agricoltori 454 milioni di euro di fondi europei e di bruciare stanziamenti, che complessivamente ammontano a 767 milioni di euro. 
 
In questo contesto le situazioni più critiche sono quelle delle regioni Puglia e Campania che compromettono risorse europee rispettivamente di 131,8 e 100,9 milioni di euro, che attivano erogazioni complessive per 228,4 e 163,7 milioni di euro attese dalle imprese agricole. Non meno grave la situazione di Sicilia, Calabria e Basilicata che pongono a rischio risorse per 95,8, 84,4 e 40,8 milioni di euro e finanziamenti totali per 163,7, 140,8 e 70,8 milioni di euro.
 
Tra tutte le altre regioni, che rientrano nel cd “obiettivo competitività”, quelle a maggior rischio di disimpegno automatico sono Lazio e Sardegna, rispettivamente 28,4 e 39,1 milioni di euro di fondi europei per una perdita complessiva di circa 63 e 88 milioni di euro.
Alcune regioni più virtuose hanno già evitato il rischio del disimpegno automatico: Friuli Venezia Giulia, Marche, Umbria, Valle D’Aosta e le provincie autonome di Trento e Bolzano hanno infatti completato le spese programmate nei rispettivi programmi.
 
Nel primo trimestre del 2010 sono stati erogati 77,6 milioni di euro di fondi comunitari che sommati alla quota di fondi nazionali e regionali attivano 171,7 milioni di euro. Le migliori performance di spesa, in questo trimestre, sono da attribuire a Lombardia, Emilia Romagna, Toscana e Veneto; nelle Regioni dell’area meridionale non si registrano miglioramenti sostanziali nella spesa tranne per la Campania che, con lo stanziamento di 6 milioni di fondi europei (e quindi 10 milioni di euro di spesa pubblica totale) fa un piccolo passo avanti.
“E’ necessario che le regioni si attivino nel più breve tempo possibile per superare i gap, per esaurire le procedure ed erogare finalmente gli aiuti - rileva Confagricoltura - Ci sono finanziamenti importanti per il rinnovamento delle imprese agricole, per renderle più competitive, per migliorare la filiera produttiva e le infrastrutture, che non possono essere cancellati per inefficienza ed incapacità gestionali, ancor più in questo momento storico di estrema difficoltà per il sistema agricolo”.