"In poco meno di 4 mesi si è avuta un'impennata del 20% del prezzo del carburante agricolo, una crescita record dovuta soprattutto al mancato ripristino dell'accisa zero, che avrebbe dato una boccata d'ossigeno agli imprenditori agricoli, sempre più aggravati dai costi produttivi, contributivi e burocratici". Lo rende noto la Cia-Confederazione italiana agricoltori. 

"Con il decreto incentivi - spiega Giuseppe Politi, presidente nazionale della Cia - era possibile correggere un'evidente distorsione e ridare fiato agli imprenditori, ma, purtroppo, così non è stato; non si è compresa l'importanza di una misura con la quale frenare la corsa di un costo, quello del gasolio, indispensabile per l'attività in serra". 

"Ancora una volta - continua Politi - il governo non è intervenuto, come più volte la nostra confederazione aveva sollecitato ed oggi il quadro resta assai complesso e critico: migliaia di serricoltori sono costretti a sborsare cifre considerevoli che minano il proseguimento dell'attività. Per questa ragione - conclude il presidente della Cia - rinnoviamo l'invito affinchè il governo agisca per la pronta reintroduzione del 'bonus gasolio' per le serre e per la sua contemporanea estensione a tutte le imprese agricole".