"Un piano condivisibile perché individua nella formazione una delle priorità per rilanciare il paese dopo la crisi. In esso si mettono in risalto i limiti dell'attuale sistema di formazione, basato su un approccio scolastico e burocratico, molto spesso non collegato con il mondo del lavoro e si tentano strade ispirate ad una maggiore concretezza e alla valorizzazione della formazione tecnico-professionale".
Così la Cia-Confederazione italiana agricoltori sull'accordo firmato a Palazzo Chigi sulle "Linee guida per la formazione nel 2010". La Cia evidenzia soprattutto come elemento positivo il fatto che il patto tra governo, regioni e parti sociali valorizzi in modo adeguato il principio della sussidiarietà e il pieno coinvolgimento delle parti sociali nelle loro diverse configurazioni (associazioni di categoria e sindacati, enti bilaterali, fondi interprofessionali).