Dopo la pioggia, gli allagamenti, gli smottamenti dei terreni e la neve che ha distrutto molte strutture aziendali (in particolare serre), con danni, finora, superiori ai 300 milioni di euro, per le nostre campagne è scattata l''emergenza gelo'.
Come preannunciato, le temperature sono scese repentinamente e in molte zone, specialmente quelle del Nord Italia, sono andate sotto zero. Soprattutto, gli ortaggi a campo aperto sono a rischio altissimo. A segnalarlo è la Cia - Confederazione italiana agricoltori allarmata dalle conseguenze che le intemperie possono provocare all'agricoltura che già fa i conti con una crisi che non a precedenti negli ultimi trent'anni, con costi produttivi e contributivi per le imprese sempre più opprimenti, prezzi sui campi in continua caduta e redditi degli agricoltori in crollo verticale (-25,3% nel 2009).
La Cia rileva che sono a forte rischio gli ortaggi (spinaci, finocchi, radicchio, cavolfiori, insalate, carciofi, asparagi) e i fiori coltivati all'aperto o in serre non riscaldate.
Una preoccupazione che - avverte la Cia - è avvalorata anche dalle previsioni del tempo che preannunciano per le prossime ore un ulteriore brusco abbassamento della colonnina di mercurio. In particolare, nelle regioni del Nord dovrebbero, secondo i metereologi, scendere di 7 o 8 gradi sotto lo zero. Quindi, gelate al primo mattino e durante la notte. Un'eventualità, questa, che potrebbe provocare pesanti danni, in special modo se il freddo è accompagnato dal vento. Ma anche al Centro e al Sud la situazione non è certo migliore. Si teme in particolare che le gelate possono avere effetti negativi su alcune piante da frutta, in particolare nelle regioni meridionali, che cominciano a germogliare.
Ad alimentare le ansie dei produttori agricoli - sottolinea la Cia - ci sono anche le conseguenze che il gelo può avere per coltivazioni come la vite e l'olivo che, in presenza di una discesa delle temperature abbondantemente sotto lo zero, possono subire pesanti danni.
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