Si chiudono a dicembre gli Stati generali dell’agricoltura biologica, promossi dal Mipaaf e organizzati con il supporto dell’Inea - Istituto nazionale di economia agraria, e della provincia di Padova,  dopo un intenso percorso di confronto sulle problematiche del settore fra i suoi protagonisti che hanno individuato alcune possibili soluzioni alle questioni più evidenti.

Nonostante l’Italia perda il primato in termini di superfici a biologico, collocandosi dietro la Spagna, il settore risulta ancora forte. Testimonianza di ciò è data dal numero di operatori certificati della filiera italiana bio, circa 50 mila (il maggior numero, a livello europeo) e dal favore crescente dei suoi prodotti presso i consumatori: nel solo 2008 i consumi bio sono aumentati del 5,4%, nonostante l'aumento della spesa alimentare complessiva sia stato più contenuto (4,4%).

Inoltre, l’introduzione del nuovo regolamento comunitario in materia di agricoltura biologica (reg. (CE) n. 834/07), le iniziative del Piano di azione nazionale per il biologico e gli specifici bandi dei Psr - Piani di sviluppo rurale, da poco emanati concorrono ad arricchire un settore non più relegato ad una nicchia di mercato.

In questo quadro in forte evoluzione si inseriscono le proposte di interventi formulate nell’ambito degli stati generali BIO come potenziale contributo  allo sviluppo del settore.

Di tutto questo si discuterà durante il convegno conclusivo degli Stati generali, ad Abano Terme (PD), il 10-11 dicembre (ore 14.00-19.00 e 9.00-14.00) presso il Teatro Congressi Pietro D’Abano.

Interverranno il ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali, Luca Zaia, e il presidente dell’Inea, Lino Rava.

Ulteriori informazioni sugli Stati generali per l’agricoltura biologica sono disponibili sul sito del progetto, all’indirizzo www.inea.it/statigeneralibio.