Oltre tre mila agricoltori di tutte le province piemontesi hanno partecipato stamane a Torino alla manifestazione regionale indetta da Confagricoltura e Cia - Confederazione italiana agricoltori, per difendere il settore primario dall’abbandono della politica.

L’agricoltura, sottolinea il comunicato che diffonde la notizia, sta infatti attraversando la crisi più grave degli ultimi vent’anni: le imprese perdono competitività sui mercati e vedono decurtati i loro redditi a causa della caduta libera dei prezzi e del contestuale aumento dei costi di produzione, che rendono la gestione insostenibile.

Il corteo dei manifestanti,  spiega la nota, è partito da Viale 1° maggio e, in modo ordinato e pacifico, ha attraversato il centro di Torino per raggiungere Piazza Bodoni, dove si sono svolti i comizi dei presidenti nazionali di Confagricoltura e Cia, Federico Vecchioni e Giuseppe Politi. Una delegazione delle organizzazioni professionali agricole ha incontrato prima il prefetto di Torino, Paolo Padoin, poi l’assessore regionale all’Agricoltura Mino Taricco, ai quali è stato consegnato il documento congiunto con le richieste del comparto agricolo.

Successivamente, Confagricoltura e Cia hanno avuto un incontro con i parlamentari piemontesi di maggioranza e opposizione, ai quali sono state presentale le richieste del comparto. Il settore primario, e' stato evidenziato, non chiede sussidi, bensì interventi strutturali e strategie per lo sviluppo.

Dalla finanziaria 2009, invece, sono arrivati solo tagli: azzerati il fondo di solidarietà e il piano irriguo nazionale, mentre sono a rischio gli sgravi contributivi per le aree montane e svantaggiate. Nessun provvedimento nell’ambito delle misure contro la crisi è stato deciso per il settore, mentre sono stati bloccati tutti i fondi per lo sviluppo dell’agricoltura, lasciata a se stessa senza politiche di sostegno per il futuro.