Anche quest'anno s'annuncia un Halloween in tono minore. E, quindi, le difficoltà congiunturali non risparmieranno neppure le zucche nostrane.
Le vendite di questo particolare prodotto agricolo, nonostante i prezzi sui campi siano diminuiti rispetto al 2008, non dovrebbero registrare aumenti in coincidenza di tale ricorrenza.
Anzi, si annuncia un calo tra il 3 e il 5% nei confronti dello stesso periodo dello scorso anno. Forse qualche eccezione dovrebbe registrarsi per le zucche decorative che potrebbero segnare una sostanziale stabilità o al massimo una crescita molto lieve, attorno all’1,5%.
A segnalarlo è la Cia (Confederazione italiana agricoltori) per la quale non sarà molto alta la febbre per la 'notte delle streghe'.
Dunque, anche il 2009, vista la crisi economica che continua a tagliare i bilanci familiari, non segnerà il solito 'business stregato'.
Gli oltre 8 milioni appassionati di questa festa di origine anglosassone si troveranno costretti a spendere di meno. Saranno ridimensionati i consumi di un fenomeno commerciale che negli anni è entrato prepotentemente nel nostro costume. Si dovrebbe spendere attorno ai 280 milioni di euro, con un calo del 5% nei confronti dell’anno passato.
Una flessione sia sul fronte degli acquisti di costumi, degli oggetti per addobbi, delle maschere che delle cene nei locali tra il 31 ottobre e il primo novembre prossimi.La produzione nazionale di zucche, ricorda la Cia, si attesta attorno ai 58-60 milioni di chili, il cui consumo si spalma durante tutto l’anno.
Al di là della crisi, comunque, Halloween ha sempre inciso poco sul mercato. Negli anni passati, tra la fine di ottobre e i primi giorni di novembre si sono avuti aumenti non significativi delle vendite. Soltanto quelle decorative hanno messo a segno incrementi, ma queste vengono utilizzate soprattutto nei locali e pochissimo nelle case, come invece avviene negli Stati Uniti e in molti paesi dell’Europa del Nord, dove è nata questa particolare festa.