Un fermo 'no' alle promozioni selvagge e sottocosto per la frutta da parte della Grande distribuzione organizzata.
Questo il preciso invito che viene dalla Cia per la quale occorre mantenere sui banchi della spesa prezzi equilibrati delle produzioni, valorizzandone l’alta qualità. 'Chiediamo che vengano rispettati tempi accettabili di pagamento dei fornitori', interviene Nazario Battelli, membro della Giunta nazionale della Confederazione e presidente della Cia Emilia Romagna, 'e che non siano attuate vendite promozionali di particolare ‘aggressività commerciale’, vendite sottocosto e richieste di sconti che non sono giustificate dalle quantità di prodotto sul mercato. Non va svilita e dispersa l’ottima qualità dei nostri prodotti e la professionalità dei frutticoltori'.
L’andamento del prezzo all’origine, evidenzia la Cia, tende ancora una volta ad un’eccessiva penalizzazione della parte produttiva della filiera, non coprendone i sempre più alti costi di produzione ed è caratteristico di una filiera strutturalmente molto fragile, influenzata pesantemente dagli andamenti climatici, ma anche da seppur minimi sovrapposizioni nell’offerta di frutta proveniente dalle diverse zone di produzione. In particolare, in Emilia Romagna le corrette previsioni produttive che scaturiscono dal coordinamento delle Organizzazioni dei produttori regionali, non prevedono eccessivi surplus produttivi, come ad esempio nel comparto principe della frutta estiva, ovvero pesche e nettarine.
'E l’aumento produttivo offerto al mercato la prossima settimana dalle nettarine romagnole', rileva  Battelli, 'sarà compensato da una altissima qualità che, a beneficio di tutti gli operatori della filiera, va valorizzata e non banalizzata. Chiediamo, quindi, maggior equilibrio, e non solo per le produzioni frutticole emiliano-romagnole, nella determinazione delle strategie di vendita, rispetto delle regole commerciali e trasparenza della filiera nella determinazione dei prezzi che siano sempre netti e non influenzati dalle contorte richieste di sconti estremamente eccessivi. La legge del mercato va sicuramente rispettata, come pure l’approccio etico. Di conseguenza, bisogna tenere conto del lavoro e dell’impegno dei produttori che orientano da sempre la loro azione verso la qualità. Un elemento, questo, che non può essere sacrificato davanti alla pura logica commerciale'.