L'indicazione d'origine dei prodotti agroalimentari è fondamentale. Essa garantisce sia i produttori che i consumatori. Un'etichetta chiara e trasparente è una scelta irrinunciabile per contrastare ogni tipo di falsificazione, rafforzare la politica di qualità e rendere il settore agroalimentare più competitivo.
Così la Cia commenta la proposta di estendere l'etichettatura che identifica il luogo in cui è stato ottenuto il prodotto agricolo contenuta nel documento di 'raccomandazioni' varato oggi dalla Commissione europea su proposta della responsabile per l'Agricoltura Mariann Fischer  Boel.
La Cia, quindi, esprime soddisfazione e sottolinea che le 'raccomandazioni', ora sottoposte al vaglio dei 27, rappresentano un passo avanti nell'azione per far sì che l’etichetta d'origine divenga una realtà per tutti i prodotti agroalimentari, così come richiesto più volte dal mondo agricolo.
In questo modo si permette di riconoscere la provenienza e si salvaguarda l’agricoltura di qualità. Cosa che, del resto, già avviene per alcuni importanti prodotti, quali la carne bovina, il pollame, il latte fresco, le uova, gli ortofrutticoli freschi, il miele, i vini e l’olio d’oliva.
Una misura come quella 'raccomandata' dall’esecutivo di Bruxelles permetterebbe, afferma ancora la Cia, di assicurare l’etichettatura di origine anche per prodotti come le carni di maiale e agnello, le conserve vegetali e i succhi di frutta, la pasta, i derivati dei cereali, i formaggi.