Fondo di solidarietà nazionale per le calamità naturali, decreto quote latte, oneri contributivi. La partita resta ancora aperta. Per la Cia (Confederazione italiana agricoltori), i nodi non sono del tutto sciolti e occorre trovare al più presto adeguate soluzioni per dare risposte concrete ai produttori agricoli che continuano a vivere una situazione d’emergenza, sempre più alle prese con crescenti costi e con prezzi sui campi in caduta libera.
Il mancato rifinanziamento del Fondo di solidarietà nazionale per le assicurazioni agevolate per le calamità naturali e per le avversità atmosferiche, sottolinea la Cia, mette a rischio la copertura assicurativa delle imprese. Una misura questa indispensabile proprio per il suo carattere strutturale, poiché  consente alle aziende agricole di affrontare in modo sereno e duraturo le sfide del mercato. 
Il Fondo di solidarietà nazionale, ricorda la Cia, è, infatti, uno strumento fondamentale che anche l’Unione europea considera idoneo per sostenere le imprese agricole che, a differenza di altre, oltre alle difficoltà del mercato, subiscono condizionamenti dovuti a calamità naturali e ad eventi imprevedibili.
D’altra parte, i programmi di lavoro delle imprese agricole, senza la certezza della copertura del Fondo di solidarietà, saranno nei prossimi mesi, avverte la Cia, messi in crisi e ciò provocherà un'ulteriore espulsione dal mercato di imprese (solo nel 2008 hanno chiuso i battenti oltre 20 mila aziende agricole) e l'incremento di ulteriori livelli di disoccupazione.
Per quanto riguarda il decreto sulle quote latte, la Cia ribadisce la massima attenzione per l’iter parlamentare che si è aperto alla Camera dopo l’approvazione da parte del Senato. Le modifiche che sono state introdotte da Palazzo Madama, anche grazie alla mobilitazione che la Confederazione ed altre organizzazioni hanno sviluppato sull’intero territorio nazionale, hanno migliorato in modo importante l’originario decreto presentato dal ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali Luca Zaia, che era inaccettabile. Tuttavia, il provvedimento andrebbe ulteriormente corretto in maniera da cercare di risolvere adeguatamente i problemi che oggi sono costretti ad affrontare gli allevatori italiani.
In particolare, secondo la Cia, il Fondo per i produttori di latte che hanno investito per incrementare la propria produzione deve essere aumentato nella dotazione finanziaria. I 35 milioni attualmente previsti sono insufficienti ed, oltretutto, tolgono risorse ad altri settori agricoli.