Presentata all'Università di Bologna all'inizio del 2008, la Piattaforma Tecnologica Biofuels Italia intende promuovere l'uso di biocarburanti in Italia. La piattaforma italiana è stata istituita di quale corrispettivo nazionale della European Biofuels Technology Platform varata l'8 Giugno 2006 dalla Commissione europea. Sostenibilità delle filiere di produzione, i tipi di coltura più idonea su cui puntare in Italia nel breve e nel lungo termine, la ricerca di soluzioni capaci di incrementare la resa di biocarburanti diminuendo l’impatto ambientale sono alcuni dei temi sui quali si stanno concentrando gli esperti italiani riuniti nella piattaforma.
 
Scopo della piattaforma è rispondere agli obiettivi dell'Unione europea nel campo dei combustibili e, parallelamente, contribuire in maniera forte alle esigenze ambientali. Per raggiungere questi obiettivi la piattaforma promuove la ricerca relativa allo sviluppo di filiere competitive, eco-compatibili e in grado di creare un mercato sostenibile per la produzione e l'uso di biocarburanti per autotrazione, macchine agricole e motopesca, attraverso l'emanazione di linee guida, l'integrazione di studi di sistema, la promozione di programmi di ricerca e il coordinamento di attività di divulgazione.
 
Biofuels Italia è composta da un'Assemblea di oltre 150 aderenti alla Piattaforma rappresentanti del mondo operativo e di quello della ricerca dell'intero settore. Al suo interno opera un Direttivo che raggruppa tutte le componenti della filiera - dalla ricerca (Università ed ENEA), alle organizzazioni della produzione (ITABIA, Confagricoltura che rappresenta anche Coldiretti e CIA) alla trasformazione (ASSODISTIL per l'Etanolo, Assocostieri – Unione Produttori Biodiesel per il biodiesel, Lyondell per gli eteri), alla distribuzione (ENI), fino agli usi finali (Centro Ricerche Fiat e Magneti Marelli). E' inoltre presente un Comitato Scientifico suddiviso in 5 gruppi di lavoro (biomasse, trasformazione, sostenibilità, uso, economia) a cui partecipano circa 100 specialisti ad elevatissima professionalità. 
 
Biofuels Italia non si occupa di tutte le bioenergie, ma solo di un settore di esse: i biocarburanti. La Commissione europea vede nei biocarburanti uno degli assi portanti della politica energetica e ambientale. Già nel 2003 l'Europa si era posta l’obiettivo di sostituire nel 2005 e nel 2010 rispettivamente il 2% e il 5,75% dei combustibili per il trasporto su strada con biocarburanti. Nel 2007, nonostante i risultati non particolarmente entusiasmanti, ha rilanciato puntando al 10% entro il 2020. L'Italia è ancora lontana da questi obiettivi e nel 2005 aveva raggiunto una percentuale media di incorporazione dello 0,46%. Nel 2020, l’Italia dovrebbe consumare oltre 4 milioni di TEP (tonnellate equivalenti di petrolio) di biocarburanti, dei quali 0,6 TEP saranno prodotti sul territorio nazionale mentre il resto dovrà essere importato. Con le tecnologie attuali, sul territorio nazionale, dai 600 agli 800 mila ettari di seminativo saranno impegnati in queste produzioni. Con i biocarburanti, cosiddetti di seconda generazione per le stesse quantità le superfici sarebbero ridotte di quasi un terzo
 
La piattaforma si occuperà anche degli aspetti critici legati ai biocarburanti: il potenziale conflitto food e non food e l'importazione di materie prime o di prodotti finiti dall’estero.
Ad esempio, esistono biocarburanti buoni o cattivi? La risposta è no e la generalizzazione è sicuramente un errore fondamentale. I biocarburanti possono essere buoni o cattivi a seconda delle situazioni in cui viene realizzata la filiera. Proprio lo studio delle filiere produttive in tutta la loro complessità rappresenta un obiettivo fondamentale di Biofuels Italia per individuare le soluzioni più appropriate a ciascuna realtà di produzione, distribuzione e consumo
Tenendo conto dei vincoli ambientali, di quelli sociali ed economici, esistono ancora ampi margini di miglioramento sia relativamente alla scelta delle colture, che possono essere geneticamente migliorate, alla tecnica di coltivazione, alla loro collocazione negli areali più adatti, a logistiche, trasformazione, fino all'uso finale. Tutti questi aspetti porteranno ad un incremento delle rese di materia prima agricola e dell’efficienza di trasformazione, consentendo di limitare la concorrenza fra usi alimentari ed energetici delle colture, grazie ad un potenziamento della produttività a parità di superficie agricola investita.
 
I biocarburanti rappresentano quindi un tema di indubbio interesse nazionale, oltre che europeo, nell’ottica dell’utilizzo di fonti di energia rinnovabili e alternative a quelle tradizionali, della ricerca di nuovi mercati per la produzione agricola nazionale e dello sviluppo tecnologico competitivo dell’industria. Un tema che, vista l'importanza, necessita che tutti gli attori coinvolti, pubblici e privati, industriali e di ricerca, possano presentarsi con una posizione condivisa che tenga conto delle esigenze di tutti mantenendo le specificità relative alla nostra Nazione. Nel corso del 2008 la piattaforma ha lavorato per creare questa posizione condivisa ed entro l'anno, Biofuels Italia si propone di completare il Vision document e la Strategic Research Agend. Inoltre i suoi membri hanno partecipato a numerosi congressi e tavole rotonde per contribuire a divulgare una informazione corretta sull’argomento. Pregiudizi e disinformazione, infatti, sono spesso stati alla base di prese di posizione, anche autorevoli, contrarie ai biocarburanti.
 
 
Prof. Gianpietro Venturi
Università di Bologna
Chairman P.T. Biofuels Italia
 
 

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