Ma, anzitutto, cos'è un coformulante?
Dal punto di vista normativo, è un "prodotto ad azione specifica sui fertilizzanti", quindi un prodotto speciale che, aggiunto in miscela ad altri fertilizzanti, ne aumenta l'efficacia. Viene disciplinato dalla legge italiana nel D.Lgs. 75/2010 nell'allegato 6, insieme ad altri prodotti con caratteristiche biostimolanti.Nella categoria "coformulanti", però, viene riportata una sola categoria di prodotto, che deve avere caratteristiche ben specifiche di composizione, origine della materia prima e processo di produzione: il coformulante deve essere ottenuto attraverso un processo di idrolisi enzimatica di pelli animali preventivamente sanificate e deve avere un certo contenuto di azoto organico, carbonio organico e idrossiprolina, l'amminoacido marker con il quale è possibile individuare univocamente l'origine della materia prima.
Fig.1: Estratto del D.Lgs. 75/2010 con le caratteristiche dei coformulanti
E nello specifico? Cos'è Splinter New e come funziona?
Grazie all'esclusivo processo di idrolisi enzimatica Fceh® di Ilsa, Splinter New® ha un alto contenuto di amminoacidi e peptidi, tutti funzionali, che riescono a svolgere innumerevoli azioni positive. Anzitutto, hanno un'azione complessante con altri composti miscelati, cioè formano dei legami con macro, meso e microelementi, ma anche con altri principi attivi di formulati presenti in commercio, favorendone l'assorbimento fogliare da parte delle piante. Inoltre, la natura di Splinter New® consente di avere un'azione bagnante, per cui il prodotto aumenta la superficie bagnata delle foglie trattate rendendo più efficace ogni applicazione fogliare.Non dimentichiamo, poi, l'alto contenuto di azoto organico e di amminoacidi apportati con le applicazioni fogliari di Splinter New®, che consentono di avere anche un'azione biostimolante sulle piante. Infatti, il 7% di azoto organico ed il 45% circa di amminoacidi totali consentono di avere un'azione anti-stress e di pronta ripresa dopo un eventuale trattamento fitosanitario.
Splinter New®, infatti, ha le stesse caratteristiche di un coadiuvante e per questo viene applicato ormai da anni in miscela a diserbanti, fungicidi e insetticidi, per migliorarne l'effetto e per favorire la ripresa vegetativa delle piante in risposta allo stress post-trattamento. Una delle poche alternative rimaste, dopo la radicale riduzione del numero di coadiuvanti impiegabili in agricoltura avvenuta nel gennaio 2016.
Le caratteristiche "naturali" di Splinter New®, grazie a materia prima e processo produttivo che escludono qualsiasi presenza di composti chimici di sintesi, fanno sì che questo coformulante sia adesso l'unico impiegabile in agricoltura biologica, tranquillamente miscelabile quindi con rame, zolfo ed altri prodotti ammessi, anche in virtù delle caratteristiche di pH sub-acido e bassissima salinità che non danno alcun problema di stabilità o incompatibilità.
Come si usa?
Splinter New® può essere applicato in miscela ad altri concimi liquidi o prodotti fitosanitari, alla dose di 1,5 – 3 kg/ha, a seconda delle colture e del volume di adacquamento. Può essere aggiunto in occasione di qualsiasi trattamento fogliare, dove può espletare le sue molteplici funzioni da coformulante, aumentando l'efficacia di azione del prodotto miscelato e, in aggiunta, svolge un'azione nutritiva e biostimolante sulle piante, grazie al 7% di azoto organico, al 20% di carbonio organico ed al 45% di amminoacidi e peptidi.Sia in agricoltura convenzionale e, oggi, anche in biologico, Splinter New® è un valido alleato per aumentare resa e qualità della produzione. Ad esempio, sui cereali favorisce una pronta ripresa da stress post-trattamento e contribuisce all'aumento del peso specifico e del contenuto proteico totale della granella. Su orticole e fruttiferi, stimola lo sviluppo vegetativo e tutte le fasi principali del ciclo fenologico.
Un'alternativa, efficace ed economica, all'uso di bagnanti e altri coadiuvanti, grazie ad un'azione multipla sulle piante.
Splinter New® è un prodotto sviluppato nell'ambito del progetto "BioVenus", finanziato dal Miur (ministero dell'Università e della ricerca tencologica), in collaborazione con l'Università degli Studi di Padova (facoltà di agraria – dipartimento di Biotecnologie agrarie) e l'Alma Mater Studiorum Università di Bologna (dipartimento di Scienze e tecnologie agrarie).
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Fonte: Ilsa