Pere e mele "respirano". Secondo gli ultimi studi, infatti, hanno al loro interno microscopiche vie di respirazione che permettono uno scambio di gas con l'ambiente esterno e conducono ossigeno al torsolo. L'esistenza di un tale elemento chiave per la salute dei frutti era già stato ipotizzato da tempo, ma solo recentemente se ne è avuta la certezza. Autori della scoperta i ricercatori della Catholic University di Leuven (Belgio), che hanno condotto una scansione tomografica dei frutti con sofisticati apparecchi. In più, si è scoperto che nelle mele queste microstrutture appaiono come cavità irregolari tra le cellule, mentre nelle pere hanno la forma di minuscoli canali connessi tra loro.
"Non è ancora chiaro come queste vie di respirazione di sviluppano, e perchè le mele hanno cavità e le pere hanno invece reti di micro canali" spiega Pieter Verboven, ricercatore della Catholic University di Leuven, ma attraverso lo studio di questi condotti e del loro funzionamento si può arrivare a una maggiore comprensione dei meccanismi di deterioramento dei frutti raccolti e immagazzinati.

Prima di essere commercializzati, pere e altri frutti simili sono immagazzinati in ambienti a basso livello di ossigeno per estendere la loro durata fino a 9 mesi. Talvolta però il frutto risente negativamente di queste condizioni ambientali, e la qualità ne risente; possono anche insorgere problemi quali il 'cuore bruno', causando notevoli danni economici.
Già da tempo era noto che il 'cuore bruno' è correlato ai complessi meccanismi di scambio di gas, respirazione e fermentazione all'interno del frutto, ma fino alla scoperta di Verboven e dei suoi colleghi era stato impossibile condurre indagini più approfondite a causa della mancanza di metodi affidabili per misurare le concentrazioni di gas all'interno del frutto.

L'equipe belga ha confermato che il 'cuore bruno' delle pere immagazzinate in ambienti con un basso livello di ossigeno è da collegarsi alla ridotta quantità di ossigeno all'interno dei frutti. Basandosi su parametri come il metabolismo respiratorio e i meccanismi di trasporto dei gas, i ricercatori hanno sviluppato al computer un modello per stabilire la corretta concentrazione di ossigeno all'interno dei frutti: da questo è quindi emerso che nel torsolo della pera può talvolta verificarsi una concentrazione estremamente bassa di ossigeno che causa la morte delle cellule e il conseguente imbrunimento. Spiega Verboven: "I canali di respirazione sono così piccoli che l'ossigeno che arriva al torsolo è molto limitato e le cellule restano "soffocano" rapidamente quando i livello di ossigeno scendono sotto la soglia di sicurezza".
Attraverso le immagini tridimensionali della microstruttura del frutto i ricercatori hanno potuto determinare e spiegare le quantità di gas scambiati e stabilire il momento in cui le cellule iniziano a decadere dando il via all'imbrunimento. Grazie a queste nuove conoscenza sarà possibile migliorare l'immagazzinamento a lungo termine dei frutti in un'atmosfera controllata.
Si prevede ora di estendere questo modello, specificatamente studiato per le pere, anche ad altri frutti dopo averne studiato la microstruttura interna, le proprietà dei tessuti, i meccanismi dello scambio di gas e i processi metabolici.

 

Articoli originale: Public Library of Science (2008, March 12). Computers Explain Why Pears May Become Brown During Commercial StorageEuropean Synchrotron Radiation Facility. Apples And Pears Contain Pathways To 'Breathe'

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