'Il modello agricolo italiano è penalizzato dalle politiche europee. L’Europa ci aveva relegato in un angolo del tavolo, chiedendoci di essere sempre d’accordo. Noi non siamo d’accordo e per aumentare il nostro peso negoziale ci serve il consenso del territorio'. Così il ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali Luca Zaia, è intervenuto a Fauglis di Gonars (Udine) in occasione della visita ad una piccola azienda zootecnica che trasforma prodotti lattiero caseari e fa vendita diretta. Insieme al ministro, l’assessore regionale all’agricoltura del Friuli Venezia Giulia Claudio Violino e il sindaco del comune Ivan Cignola.
'Sarà un autunno caldo in Europa', ha annunciato il ministro, 'perché abbiamo il dovere di salvare l’agricoltura italiana. Siamo in battaglia e faremo valere i nostri voti e tutto il peso derivante dall’essere uno Stato membro e fondatore della Ue'.
'Questa Europa', ha detto, 'è una matrigna, che ha fallito la programmazione della politica agricola comune e che a noi, che della qualità abbiamo fatto la nostra bandiera, non ha mai fatto sconti'.
Alcuni esempi: 'Dalla cancellazione della maggiore coltura estensiva nostrana, la barbabietola, alle quote latte fino alle misure contenute nella Ocm vino che eliminerebbero le denominazioni d’origine, dietro ognuna delle quali c’è la storia di un territorio, perché produrre vino significa fare impresa e far crescere l’economia ma anche conservare identità, storia e tradizione della propria terra'.
Zaia è tornato poi sul tema caro prezzi, ribadendo che 'il maggiore responsabile dell’impennata dei prezzi è la speculazione, oltre che filiere troppo lunghe, all’interno delle quali i consumatori fanno fatica ad orientarsi. Non vogliamo fare la guerra a nessuno, ma è indispensabile, in un mercato sempre più vasto, avviare un grande processo di riforma del consumo, sensibilizzando i cittadini-consumatori e dando loro gli strumenti necessari a fare scelte d’acquisto consapevoli. Dobbiamo farlo, coinvolgendo i commercianti, che sono i nostri primi alleati nella vendita dei prodotti Made in Italy, e la grande distribuzione organizzata. Ai consumatori dico: chiedete prodotti sicuri, di stagione, del vostro territorio'.