L’inflazione cresce, i prodotti alimentari rincarano e il 60% degli italiani è costretto a cambiare il menù e a ridurre i consumi a tavola. E’ quanto segnala la Cia (Confederazione italiana agricoltori) a commento dei dati Istat che segnano una crescita del trend inflattivo del 4,1% a luglio e del 6,4% per gli agroalimentari.
'L’impennata dei prezzi', avverte la Cia, 'ha fatto così tirare sempre più la cinta ai nostri connazionali. Nel primo semestre del 2008, come risulta anche dalle prime stime dell’Ismea, crollano, rispetto all’analogo periodo del 2007, i consumi di pane (-2,5%), di carne bovina (-3%), di frutta (-2,6%), di verdure ed ortaggi (-0,8%), di olio d’oliva (-2,8%), di vino e spumante (-0,9%). Torna, invece a crescere, nonostante il rincaro del 25%, la pasta (+1,4%). In controtendenza anche il latte e i suoi derivati (+1,4 %) e la carne avicola (+6,6%)'.
Il dato sui rincari dei prodotti alimentari è, comunque, veramente allarmante. 'C’è l’esigenza', sottolinea la Cia, 'di intervenire al più presto. Bisogna promuovere azioni e strumenti per: favorire la corretta informazione ai consumatori, con l’indicazione in etichetta del 'doppio prezzo', all’origine ed al consumo, per i prodotti particolarmente 'sensibili'; rapporti più stretti di filiera con validi accordi, come quello sottoscritto tra Cia e Confesercenti: contribuire alla trasparenza dei processi di formazione dei prezzi dei prodotti alimentari con la istituzione di Osservatori regionali dei prezzi; sostenere l’attività di segnalazione svolta dal garante dei prezzi'.
'Per effetti del caro prezzi gli acquisti di prodotti alimentari delle famiglie italiane sono in una fase di preoccupante stagnazione e fanno segnare una crescita pari allo zero nel primo semestre del 2008 rispetto allo stesso periodo dello scorso anno'. E' quanto emerge da una analisi della Coldiretti, svolta sulla base dei dati Ismea Ac Nielsen relativi ai primi sei mesi del 2008, e sulla base della diffusione dei dati Istat sull'inflazione.
A seguito dei rincari nei prezzi tre italiani su quattro hanno cambiato le abitudini alimentari principalmente variando il menu della spesa, aumentando l'attenzione riposta nella lettura dell'etichetta e prestando più attenzione alla provenienza dei cibi a favore di quelli locali, sulla base dell' 'Indagine Coldiretti-SWG'. Le opinioni di italiani e europei sull'alimentazione.
Secondo la Coldiretti a favorire il calo dei consumi sono anche le distorsioni esistenti nel passaggio dei prodotti dal campo alla tavola durante il quale i prezzi moltiplicano e i centesimi si trasformano in euro: in Italia, al momento attuale, per ogni euro speso nell'acquisto di prodotti alimentari, 60 centesimi vengono assorbiti dalla distribuzione commerciale, 23 centesimi dall'industria alimentare e solo 17 servono per remunerare il prodotto agricolo.