'Oggi il prezzo della pasta è aumentato del 22%. E' una questione che c'entra molto con quello che stiamo facendo: su questo fronte infatti c'è da fare una valutazione di carattere internazionale, ovvero che occorre aumentare la produzione agricola, ma anche una considerazione di carattere nazionale, ovvero che è necessario ridisegnare la responsabilità del governo in un settore che deve essere rimesso in condizione di produrre'. Il ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali è intervenuto così a Mogliano Veneto, all'Assemblea  di Confagricoltura Veneto.
'Il rispetto del territorio e l'estetica del paesaggio', ha detto Zaia, 'sono un corollario dell'attività centrale, che è quella della produzione agricola. Da questo punto di vista la programmazione comunitaria ha fallito e noi lo stiamo dicendo agli europei: la programmazione è stata sbagliata perché è stata fondata sullo sviluppo rurale invece che sui mercati'. Zaia ne è certo: 'Non possiamo accettare che il confronto sull'agroalimentare si trasformi in un annichilimento dei nostri livelli produttivi. Uno stato membro come l'Italia', ha spiegato, 'deve rimettere la questione della negoziazione nuovamente al centro della discussione europea'.
Un esempio per tutti è quello delle quote latte: 'In una situazione in cui in Europa mancano 1 milione e 900 tonnellate di latte', ha spiegato il ministro, 'veniamo multati per aver prodotto 638 mila tonnellate in più. Tutto questo mentre un cartone di latte su due in Italia è straniero. E' scandaloso. L'Italia in questo modo non è in grado di garantire la tipicità, la qualità e l'originalità dei propri prodotti a causa di una programmazione sbagliata che va rimessa in discussione'. Il ministro è deciso: 'Dobbiamo difendere l'Europa, che con 458 milioni di persone è il più grande mercato al mondo, e dobbiamo difenderlo con le tariffe. Non è un ragionamento da leghista', ha detto Zaia, 'ma da ministro che sta trattando con il Wto per fermare l’ingresso di prodotti che vengono compresi nell’elenco dei prodotti tropicali pur non essendo prodotti tropicali. Non possiamo accettare', ha aggiunto, 'che il confronto con i nostri mercati sia disomogeneo ed impari. Ho già annunciato al Commissario europeo che sulla modulazione vogliamo rimettere in discussione contenuti e metodi'.
Poi un riferimento al disaccoppiamento: 'Sul disaccoppiamento non abbiamo cambiato idea: deve esser concessa la proroga ai nostri produttori fino al 2013. Soltanto il Veneto sta investendo 83 milioni di euro nella tabacchicoltura: non possiamo buttare al vento tutto questo. Si vuol fare passare il concetto che produrre tabacco sia un peccato ideologico: non è vero'. Il ministro ha rilanciato le accuse alla speculazione internazionale sui derivati dei petroli, non legati alla produzione ma esclusivamente ai mercati finanziari. 'Dobbiamo interrompere la corsa pazza del petrolio', ha sottolineato, 'fermando chi sta giocando con la vita delle persone. Abbiamo affrontato il problema pesca a partire dalla difficoltà del caro gasolio. E abbiamo portato a casa un grande risultato che aiuterà e rilancerà il settore. La questione è: combustibile e o commestibile, da bruciare o da mangiare? Si esce da questo dilemma', ha detto Zaia, 'soltanto rimettendo al centro la produzione agricola. E questo è il grande confronto che faremo nei prossimi mesi'.
Poi un riferimento agli Ogm: 'Come nazione abbiamo l'obbligo di attivare una sperimentazione, non si può liquidare la vicenda con un si e con un no. Il centro del ragionamento è l’interesse dei consumatori e dei cittadini. E' il primo passo in maniera coerente che possiamo fare verso gli Ogm'. In una regione come il Veneto, che eccelle per la produzione vitivinicola con oltre 77 mila ettari, il Ministro Zaia ha poi parlato di Brunello: 'Abbiamo chiuso un'importante vicenda. Giovedì mattina a Montalcino verranno ufficializzate le soluzioni che il ministero ha voluto e saputo dare. La partita dei vini e degli scandali alimentari è una partita pericolosissima. Se è vero che a noi perdonano meno che agli altri', ha aggiunto Zaia, 'voglio ricordare che tutti i cosiddetti scandali sono stati originati da un sistema di controlli che funziona. E' pericolosissimo giocare sui disciplinari e sui prodotti d'eccellenza. Dobbiamo valorizzare la grande produzione italiana di qualità', ha concluso il ministro. 'Dobbiamo rivedere le regole sull'adulterazione: chi mette a rischio la salute del consumatore deve essere trattato come uno spacciatore. I produttori seri invece, vanno tutelati fino in fondo'.