Gli aumenti dei prezzi riscontrati dalla seconda metà dell’anno 2007 nella filiere cerealicola e lattiero-casearia non sono legati a fenomeni di comportamenti speculativi ma possono essere considerati come un riflesso straordinario e non atteso dei rialzi fatti registrare dalle materie prime. Questo il risultato dell’attività di controllo del Gruppo interforze piano di azione antispeculazione durante il periodo ottobre 2007-gennaio 2008. Il Gruppo era stato promosso nel settembre 2007 dal Mipaaf insieme al ministero dello Sviluppo economico con il coinvolgimento dei principali organismi per i controlli sui prodotti alimentari. I controlli effettuati sono stati 7mila, di cui il 50% (3.468) rientranti nel Piano e riguardanti per il 76% la filiera cerealicola e per il restante 24% quella lattiero-casearia. Sono 736 le infrazioni riscontrate, soprattutto nella vendita al dettaglio (705) e legate alla non corretta e mancata esposizione dei prezzi e al non rispetto degli standard qualitativi ed igienico sanitari. “La creazione della task force interministeriale – ha dichiarato il ministro De Castro – dimostra la propria validità. Il Piano ha inoltre contribuito a far sì che l’indice dei prezzi al consumo dei prodotti alimentari in Italia sia aumentato in misura minore rispetto alla media dei Paesi comunitari”. Per la filiera cerealicola il 90% dell’attività ispettiva è riferibile al dettaglio, mentre il restante 10% ha interessato le fasi a monte del processo produttivo (2% produzione, 8% prima lavorazione e trasformazione). Anche nella filiera lattiero-casearia, la maggior parte (81%) delle ispezioni è stata nei confronti di operatori commerciali. Il restante 20% si è concentrato sui produttori e trasformatori di materie prime. Netta la predominanza di infrazioni amministrative (97%) riguardanti l’ esposizione dei prezzi al consumo dei prodotti. Le irregolarità di natura penale riguardano il 3% dei casi. L’Ispettorato centrale per il controllo della qualità dei prodotti agroalimentari (Icq) ha sottoposto a controllo 294 ditte - 185 del settore cerealicolo e 109 lattiero - e 663 prodotti, prelevando 72 campioni, 56 dei quali relativi a prodotti cerealicoli e 16 a tipologie di latte. Sono 41 i campioni analizzati, di cui 3 sono irregolari (farina di grano duro, pasta secca di semola di grano duro e farina di grano tenero) Sono invece 2 le notizie di reato comunicate all’Autorità giudiziaria e 2 i sequestri effettuati.