Sull’agricoltura aleggia l’incubo della siccità estiva, ma intanto il rischio di danni potrebbe essere imminente. L’annuncio di un peggioramento delle condizioni climatiche, con repentini abbassamenti delle temperature per la prossima settimana può causare pesanti conseguenze sulle colture. Le gelate possono distruggere molti degli alberi da frutta (mele, pere, susini, ciliegi, peschi) fioriti precocemente a causa dell’anomalo caldo che ha contraddistinto sia l’autunno che l’inverno. A sottolinearlo è la Cia - Confederazione italiana agricoltori preoccupata per i pericoli cui è soggetta l’agricoltura. Le campagne devono fare i conti con una doppia emergenza: siccità e gelo. La prima sta allertando da tempo i produttori. Una siccità che può “tagliare” le produzioni di cerali, frutta ed ortaggi.
Per quanto riguarda il pericolo di prossimi abbassamenti delle temperature (si parla di cali di 15 gradi), la Cia lancia un grido d’allarme per produzioni in una fase di evidente avanzamento. Si tratta di frutta, ortaggi e fiori. A causa del clima anomalo il comparto ortofrutticolo - sostiene la Cia - vive una situazione difficile, che in alcune regioni (Puglia, Basilicata e Sicilia) si è tramutata in una delle crisi più gravi degli ultimi decenni. Non è più commerciabile e, quindi, invenduta molta produzione orticola (lattuga, finocchi, carciofi, legumi, cavoli, spinaci, broccoli). A ciò si devono aggiungere quantità di agrumi (arance, mandarini e clementine) che non hanno trovato sbocco sul mercato. In alcune aree, soprattutto del Meridione, è andata distrutta anche il 50% della produzione. Da Nord a Sud c’è forte preoccupazione per un settore costretto ad affrontare i problemi di una crisi strutturale che l’anno scorso ha ridotto la produzione (-2,8%), il valore aggiunto (-3,1%) e i redditi degli agricoltori (-4,2%).