Per quanto riguarda il pericolo di prossimi abbassamenti delle temperature (si parla di cali di 15 gradi), la Cia lancia un grido d’allarme per produzioni in una fase di evidente avanzamento. Si tratta di frutta, ortaggi e fiori. A causa del clima anomalo il comparto ortofrutticolo - sostiene la Cia - vive una situazione difficile, che in alcune regioni (Puglia, Basilicata e Sicilia) si è tramutata in una delle crisi più gravi degli ultimi decenni. Non è più commerciabile e, quindi, invenduta molta produzione orticola (lattuga, finocchi, carciofi, legumi, cavoli, spinaci, broccoli). A ciò si devono aggiungere quantità di agrumi (arance, mandarini e clementine) che non hanno trovato sbocco sul mercato. In alcune aree, soprattutto del Meridione, è andata distrutta anche il 50% della produzione. Da Nord a Sud c’è forte preoccupazione per un settore costretto ad affrontare i problemi di una crisi strutturale che l’anno scorso ha ridotto la produzione (-2,8%), il valore aggiunto (-3,1%) e i redditi degli agricoltori (-4,2%).
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