Nelle moderne aziende da latte la gestione dei gruppi riveste un ruolo di primaria importanza perché influisce considerevolmente sui risultati economici derivanti dalle performance delle bovine. Ogni azienda è una realtà a sé stante, ed è sempre difficile adattare le esigenze dell'allevatore alle necessità degli animali. Tuttavia vi sono dei punti cardine sui quali non si può derogare, o meglio la cui non applicazione implica un danno economico importante. Tra questi punti cardine vi è indubbiamente la gestione dei gruppi di animali. Vediamo di capire quali sono gli aspetti da rispettare per ottenere la massima efficienza e come evitare di commettere errori che possono divenire problemi importanti anche per la sanità della mandria.

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Partiamo dalle vitelle

Iniziamo col dire che la formazione dei gruppi inizia dopo lo svezzamento. La formazione del gruppo o dei gruppi post-svezzamento è strettamente legata alla dimensione aziendale, alla sua performance riproduttiva e all'uso di seme sessato o meno; orientativamente possiamo comunque dire che un'azienda di duecento capi in mungitura porta allo svezzamento circa ottanta/cento vitelle all'anno. Lo svezzamento e la formazione del gruppo implica che le vitelle siano mediamente dello stesso peso; qualora infatti qualche vitella manifesti un ritardo di accrescimento per problemi sanitari, è bene che non segua le sue contemporanee, ma prosegua ancora con l'alimentazione singola per un breve periodo. Questo perché lo svezzamento e il passaggio in gruppo non farebbe altro che rimandare la sua completa guarigione o il recupero di una forma idonea a superare lo stato di aggregazione. Si eviterà così di doverla ricondurre indietro o, peggio, di perderla.

Il momento della formazione del gruppo di vitelle è spesso abbinato a interventi di profilassi sanitaria, quali il trattamento per la coccidiosi, le immunizzazioni per l'Ibr o la Bvd o ancora la prevenzione delle forme respiratorie. Anche per questo motivo gli animali da spostare devono essere in un ottimo stato di forma. La formazione del gruppo è un evento stressante per la vitella, così come lo sono le manualità che vengono messe in atto per la profilassi, per cui è meglio evitare di aggiungere anche lo stress del cambio alimentare, ovvero l'eliminazione completa del latte dalla dieta. Quindi è bene non abbandonare per altri cinque-sette giorni almeno la somministrazione del latte, che può essere però ridotta progressivamente. Va da sé che le condizioni igieniche del nuovo ambiente devono essere ottimali; soprattutto a questa età gli animali sono estremamente curiosi e un loro modo di prendere conoscenza con l'ambiente è quello di annusare e leccare, oltre che di osservare quanto sta accadendo. Risulta quindi molto importante che quel determinato sito che aveva già ospitato altri animali venga preventivamente ed accuratamente ripulito, e possibilmente lasciato vuoto per qualche tempo.

Il momento della formazione del gruppo di vitelle in svezzamento è spesso abbinato a interventi di profilassi sanitaria. Anche per questo motivo gli animali da spostare devono essere in ottimo stato di forma
Il momento della formazione del gruppo di vitelle in svezzamento è spesso abbinato a interventi di profilassi sanitaria. Anche per questo motivo gli animali da spostare devono essere in ottimo stato di forma
 

Preparazione alla prima Fa

La formazione dei gruppi prosegue poi, sempre a seconda degli spazi aziendali, mediamente verso gli otto-nove mesi, allorché si passerà alla formazione del gruppo delle manzette prossime ad essere fecondate, che riceveranno quindi un'alimentazione diversa da quanto non sia avvenuto in precedenza. Quante manzette spostare in questo gruppo? Possibilmente quante ne escono per una diagnosi di gravidanza positiva a distanza di almeno tre mesi dalla Fa.

A questo punto va fatta una nota importante: i soggetti che erano stati spostati precedentemente dovranno essere gli stessi che spostiamo nel gruppo in preparazione alla Fa. Questo perché gli animali fanno gruppo tra loro e quando vengono spostati all'interno di un gruppo più numeroso rischiano di subire la competizione degli altri soggetti. Viceversa se le manzette vengono spostate in gruppo, difficilmente saranno oggetto delle attenzioni delle più adulte, in quanto la loro forza sarà appunto la coesione sociale che si è instaurata nel tempo. Questa importante annotazione vale anche per le manze che escono da questo gruppo perché già gravide, e passano nel gruppo delle manze in pre-parto oppure in via secondaria nel gruppo delle asciutte. Vorrei che questo passaggio fosse chiaro, perché evita molti incidenti legati alla competizione o alla riformulazione delle gerarchie di mandria, evento che comunque avverrà ma che sarà meno traumatico se seguirete questo semplice consiglio.

Tenete sempre in opportuna considerazione anche la stagione in cui state per effettuare il cambio di gruppo. Spostare animali in estate alle 18 non è la medesima cosa che spostarle in gennaio. Nel primo caso vi possono essere ancora temperature ed umidità elevate; nel secondo caso potrebbe esserci una pavimentazione troppo scivolosa per il freddo intenso. Ho indicato come orario le 18 perché il pomeriggio prima dell'imbrunire si è visto essere l'orario migliore per lo spostamento di bovine. Il calare della luce riduce infatti lo stato di agitazione e di competizione, riducendo in tal modo la possibilità di incidenti.

Le manze prossime al parto sono spesso alloggiate con le asciutte. In questo caso la formazione del gruppo può essere l'occasione della vaccinazione
Le manze prossime al parto sono spesso alloggiate con le asciutte. In questo caso la formazione del gruppo può essere l'occasione della vaccinazione 


Manze prossime al parto

Nelle aziende di medie dimensioni (duecento-trecento capi) le manze prossime al parto sono spesso alloggiate con le asciutte. In questo caso la formazione del gruppo può essere l'occasione della vaccinazione, in particolare nei confronti di quelle malattie per cui è necessaria la produzione di un colostro più ricco di immunoglobuline per il nascituro. Come nell'occasione precedente, è opportuno spostare le bovine sempre in maniera omogenea e coesa, per gruppi di animali, coerentemente agli spostamenti fatti in precedenza.

Siamo arrivati in prossimità del parto: è corretto spostare le manze in un box per partorienti? Anche qui la soluzione non è univoca, dipende dalla disponibilità di spazio dell'azienda. Se siamo in presenza di una struttura con oltre 15-20 mq per bovina prossima al parto (ultimi due mesi di gravidanza), il mio consiglio personale è di lasciarle dove sono. Ovviamente deve essere una allocazione idonea: oltre che spaziosa, deve essere curata anche dal punto di vista igienico e deve essere abbondantemente raffrescata nella stagione estiva, così come deve essere adeguatamente riparata nella stagione più rigida. Diversamente, la soluzione migliore è quella di spostare la bovina prossima al parto quando è veramente in procinto di partorire, in modo che non possa essere disturbata nell'espletamento del parto dalle altre bovine, che per ragioni di spazio ridotto risultino in sovrannumero.

Negli Stati Uniti il secondo maggior costo di un'azienda da latte è quello determinato dalla riforma degli animali giovani che non arrivano al primo parto
Negli Stati Uniti il secondo maggior costo di un'azienda da latte è quello determinato dalla riforma degli animali giovani che non arrivano al primo parto


In lattazione

Negli allevamenti che hanno un numero di animali ridotto (sotto i cento capi) la strada degli animali a questo punto si congiunge, e prosegue per il gruppo unico o comunque per il gruppo delle "fresche". Negli allevamenti di maggiori dimensioni è di regola opportuno che le giovani vengano mantenute in un gruppo a sé stante, in modo particolare se sono state inseminate precocemente per cui sono arrivate al parto con una massa corporea decisamente differente da quella delle pluripare. I gruppi che seguono nella fase di lattazione sono strettamente legati alla gestione che si vuole dare all'azienda, differenziandoli in base all'età/ordine di lattazione (primipare e pluripare), o per gruppi produttivi, o in base allo stadio di lattazione o di gravidanza.
 

Conclusioni

È indubbio che se si vuole agire sulla profilassi sanitaria degli animali giovani e prossimi al parto - cosa che consiglio vivamente - in modo che poi ci si possa concentrare sulla fertilità/produttività delle bovine, la gestione dei gruppi, in particolar modo delle giovani bovine, è un elemento imprescindibile. Per la bovina, che è un animale sociale, il passaggio di gruppo è fonte di stress, per cui va sempre effettuato per mezzo di personale paziente, avvezzo a muoversi tra gli animali, che sappia intuirne i movimenti (importante per i capi più adulti) o che li sappia trattare con delicatezza (importante per le vitelle e le manzette).

Resta fuori discussione che le strutture con cui si ha a che fare siano fondamentali: le autocatture, la contiguità dei box, la facilità di accesso ai box, la gestibilità delle barriere mobili, un'idonea pavimentazione, un'illuminazione adeguata e molti altri aspetti rendono gli spostamenti meno difficili, nonché più rapidi e meno stressanti per le bovine. Vorrei sottolineare questo aspetto dello stress negli animali giovani, ai quali tendenzialmente l'allevatore dà poca importanza in quanto sono animali che non producono e nei quali risulta meno evidente l'effetto dello stress. Tenete comunque presente che negli Stati Uniti il secondo maggior costo di un'azienda è quello determinato dalla riforma degli animali che non arrivano al parto: credo che ciò la dica lunga sull'impatto dello stress e delle malattie da esso favorite.

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di Pierangelo Cattaneo - medico veterinario