"Il prezzo del latte è buono, così come quello del formaggio. Sono le premesse che ci fanno affrontare senza ansia e non in emergenza una fase di riflessioni, con i produttori sereni. E' dallo scorso marzo che avevamo pianificato di inaugurare questo percorso".

E così domani, 29 agosto 2017, ad Asiago, come annunciato dal direttore del Consorzio di tutela del Grana Padano, Stefano Berni, il Consiglio di amministrazione si riunirà per parlare del futuro.

Se i segnali positivi provengono dall'export (+0,1% l'incremento dei volumi nel periodo gennaio-maggio 2017 su base tendenziale), qualche pensiero lo danno i consumi domestici, sostanzialmente stabili (-1,9%) nel primo semestre di quest'anno rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso, a fronte di un incremento del 6,1% dei consumi interni dei formaggi a pasta dura.

Uno scenario che impone, lontano da attacchi di panico, comunque una riflessione. A partire appunto dai cosiddetti similari. Berni lo dice chiaramente: "Il settore nel quale soffriamo di più la concorrenza dei similari è il segmento della ristorazione e dei preparati alimentari". Il perché è intuitivo. "Siccome ormai il 35% della spesa alimentare di un italiano viene fatta fuori casa, alla luce del fatto che una persona che lavora su 14 pasti settimanali ne fa più di sei fuori casa, la crescita del consumo dei similari avviene in parte in casa, ma anche nei ristoranti, in quanto vengono utilizzati nei preparati dei prodotti a minor costo".

Il direttore del Consorzio del Grana Padano avanza anche qualche numero, a conferma di una dimensione non marginale del fenomeno, ma anche un percorso per superare l'impasse.
"Siccome sono 300mila i punti di ristorazione in Italia - dice Berni - dobbiamo vedere quali norme invocare per la trasparenza al consumatore, perché non venga fatta subire al consumatore una scelta legittima, ma che non viene dichiarata". O peggio, lascia intendere, che venga spacciato per Grana Padano Dop un similare.
Da qui l'ipotesi che verrà esaminata domani ad Asiago sulla possibilità di richiedere una tutela legale per i preparati.

Una seconda strada da valutare sarà come valorizzare di più il Grana Padano. "Abbiamo già alcune idee - anticipa Berni -. E cioè spiegare in maniera più chiara la segmentazione del prodotto in base all'età e alla stagionatura. Perché la stagionatura, intesa come catalogazione anagrafica del formaggio, da sola non basta. Meglio forse indicare ulteriori categorie esplicative, per i consumatori che cercano un formaggio più morbido o uno più aggressivo".

Quello che è certo è che produrre Grana Padano conviene, in quanto assicura una remunerazione più alta ai produttori.
"Il vantaggio ipotetico del similare è il prezzo del latte, per cui poteva avere un senso l'anno scorso, quando il mercato lattiero offriva materia prima a un basso prezzo, ma se il prezzo del latte è alto è il Grana Padano Dop che garantisce una più alta valorizzazione del latte. E' una riflessione che di certo non può sfuggire a chi è del mestiere", dichiara Berni.

Una certezza che riguarda tanto gli industriali quanto la cooperazione. Tuttavia, la crescita dell'offerta dei similari potrebbe modificare il mercato e portarlo su strade impervie. Una volta i produttori di Grana Padano dovevano fare i conti con un formaggio a pasta dura prodotto da Biraghi. "Un competitor che però era già stato digerito dal sistema", chiosa il direttore del Consorzio di San Martino della Battaglia. Oggi il ventaglio di similari fatti con latte 100% italiano si è allargato.

Forti di un panorama positivo a tratteggiare anche i prossimi mesi ("almeno per tutto il 2017", preconizza Berni), grazie ai prezzi positivi del burro e delle panne, al calo produttivo di forme rispetto allo scorso anno (tuttavia il latte prodotto in Italia è in crescita), domani sul piatto del Cda del Consorzio di tutela del formaggio Dop più venduto al mondo si discuterà delle azioni da programmare. "Anche perché non vorremmo che il fenomeno dei similari si moltiplicasse".

Al centro ci sarà il consumatore. "Ci stiamo muovendo per garantire al meglio un percorso produttivo sostenibile - anticipa Berni - attraverso certificazioni sul piano ambientale e sul versante del benessere animale, compresi quei passaggi che abbiamo sempre osservato in termini di individualità e peculiarità qualitativa del prodotto che abbiamo sempre dato per scontato, ma che dobbiamo comunicare con maggiore forza".

Domani la prima tappa di approfondimento, con il conferimento in parallelo dell'incarico di esplorare le dinamiche di mercato e di consumo del Grana Padano a Daniele Fornari, un guru del food marketing che il prossimo dicembre illustrerà nell'appuntamento assembleare di fine anno una ricerca sui desiderata e gli orientamenti dei consumatori e le azioni del consorzio per intercettare nuovi accoliti.
"I nostri player, con alcuni dei quali in questo periodo io e il presidente Baldrighi ci siamo confrontati, sono sereni", rivela Berni.
La battaglia ai similari può partire.