Si è dovuto attendere oltre un anno, ma alla fine per polli, ovaiole, tacchini, faraone e simili, sono in arrivo i rimborsi per l'epidemia di influenza aviare che ha colpito gli allevamenti fra agosto 2013 e giugno 2014. Lo ha confermato il recente decreto firmato dal Ministro delle Politiche agricole e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 50 del 2 marzo. Il sostegno agli allevamenti colpiti fa seguito alla richiesta che l'Italia ha rivolto alla Commissione europea all'indomani dell'epidemia, come previsto dai regolamenti comunitari. In questi casi, lo ricordiamo, è previsto il cofinanziamento al 50% fra Ue e Stato membro. Per usufruire dei benefici previsti occorre presentare un'apposita domanda in carta semplice sulla base del modello predisposto da Agea a questo fine, domanda che va accompagnata dalla documentazione che comprova il danno subìto, come i registri ufficiali tenuti in azienda o altre documentazioni sanitarie o contabili.

Gli importi
Una volta accettata la domanda, l'organismo pagatore competente per territorio provvederà al pagamento dell'aiuto entro il 30 settembre di quest'anno. E' specificato che le richieste dovranno riferirsi esclusivamente ai danni subiti nel periodo compreso fra il 14 agosto 2013 e il 30 giugno 2014. In totale, tenuto conto sia dell'intervento comunitario sia di quello nazionale, le somma degli aiuti è di 17,53 milioni di euro, la maggior parte dei quali (poco più di 12 milioni) sono destinati a coprire le perdite subite negli allevamenti di ovaiole a terra e in batteria. Cifre superiori al milione di euro andranno agli allevamenti di polli e di tacchini, che figurano fra quelli che hanno avuto i maggiori danni, dopo le ovaiole, per l'epidemia influenzale. E a seguire agli allevamenti delle altre specie avicole che hanno avuto a che fare con il virus dell'influenza.