Il segmento del preaffettato – commenta Paolo Tanara, presidente del Consorzio del Prosciutto di Parma – è diventato oggi una realtà imprescindibile per il nostro comparto: rappresenta infatti una quota pari al 17% della nostra produzione annuale con un aumento di 3 punti percentuali rispetto al 2013. Il mercato italiano, che assorbe il 25% dell’affettato prodotto, risente dell’andamento generale dei consumi nazionali dove infatti le vendite risultano in lieve calo.
Continua invece la crescita delle esportazioni a cui è destinato il restante 75% del prodotto preaffettato. Ed è sicuramente un dato confortante che ci fa capire quanto questa tipologia di prodotto possa ancora svilupparsi e trovare nuovi spazi, ma soprattutto ripaga gli sforzi e l’impegno di tutto il comparto, dei produttori in particolare e dei circa trenta laboratori di affettamento dislocati nella ristretta area di produzione del Parma.
Per quanto riguarda l’andamento dei mercati, particolarmente vivaci sono stati quelli extraeuropei, mentre in Europa continua il processo di consolidamento delle posizioni raggiunte negli ultimi anni. In crescita inoltre i Paesi nordici dell’Europa settentrionale.
Con un +16,4% e circa 3.000.000 di vaschette vendute, gli Stati Uniti si confermano il primo mercato nell’area extraeuropea. Molto bene anche l’Australia (817.000) e il Giappone che registra un incremento dell’8,4% (610.000).
L’area europea regge con la Francia che tiene molto bene e supera 8.360.000 (+2,2%); la Germania con un +3,8% (8.770.000), la Gran Bretagna primo mercato assoluto con 18.470.000 vaschette resta più o meno stazionaria, ma sempre in lieve crescita.
Per il Prosciutto di Parma preaffettato in vaschetta il triangolo nero con la corona rappresenta la firma da ricercare per tutelarsi da qualsiasi falsificazione; un elemento che garantisce al consumatore la qualità e la genuinità del prodotto che sta acquistando.
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