Le frontiere europee rimarranno chiuse al pollo americano disinfettato al cloro: il Consiglio dei ministri dell'Agricoltura e della Pesca dell'Ue intende respingere oggi a Bruxelles, salvo modifiche dell'ultima ora, la proposta di mettere fine al bando, in vigore dal 1997.
Nell'atto legislativo che sara' sottoposto oggi all'approvazione dei 27 Stati membri si puo' infatti leggere: 'La proposta di regolamento sull'uso delle sostanze antimicrobiche per decontaminazione superficiale delle carcasse di pollame, presentata dalla Commissione europea, e' respinta'.
La bocciatura, se sara' confermata come dalle attese, mettera' fine ad una vicenda molto contrastata all'interno della Commissione europea.
L'iniziativa, voluta soprattutto dal responsabile all'industria Gunter Verheughen, era stata respinta a giugno quasi all' unanimita' dagli esperti dei 27 stati membri: in quell'occasione 26 paesi, tra cui l'Italia, si erano espressi con una motivata risoluzione contro la fine dell'embargo; solo il Regno Unito si era astenuto.
'Noi siamo assolutamente contrari ad una proposta di questo tipo', aveva tenuto a sottolineare in quel momento il sottosegretario alla sanita' Francesca Martini.
La risoluzione sottolineava che l'autorizzazione di queste quattro sostanze antimicrobiche delle carcasse di pollame destinate al consumo umano rappresenterebbe una grave minaccia per le norme e gli standard comunitari e andrebbe a contrastare gli sforzi e gli adeguamenti realizzati dai professionisti del settore del pollame per ridurre i tassi d'infezione batterica nell'Unione europea; sottolinea che l'autorizzazione in questione infligge un duro colpo anche alla politica comunitaria in materia e alla sua credibilità quando si tratta di far valere standard elevati di sicurezza e igiene alimentali a livello internazionale.
Un mese prima l'Efsa (Autorità europea per la sicurezza alimentare) aveva espresso un parere sulle quattro sostanze usate per decontaminare carcasse di pollame e condotto una valutazione degli effetti sulla tolleranza batterica e sulla resistenza antimicrobica. Il gruppo di esperti scientifici dell'Efsa sui pericoli biologici (Biohaz) ha concluso che, nonostante una documentazione di lunga data sull'uso, non esistono dati pubblicati che indichino che le quattro sostanze possano condurre a un incremento della tolleranza batterica alle stesse o a una maggior resistenza agli antibiotici terapeutici e altri agenti antimicrobici.
Il gruppo di esperti ha comunque incoraggiato ricerche ulteriori sull'eventualità di un incremento della tolleranza batterica a questi tipi di sostanze, e sulla possibilità della loro resistenza agli antibiotici terapeutici e ad altri agenti antimicrobici.